Il Museo di Roma in Trastevere ospita, fino al 6 ottobre una mostra che celebra la carriera di Dino Pedriali, fotografo romano scomparso nel 2021. Curata da Massimo Scaringella e allestita grazie all’Archivio Dino Pedriali, l’esposizione è una finestra aperta su un universo visivo ricco e poliedrico, che dal 17 maggio invita i visitatori a immergersi nell’arte fotografica dal forte impatto emotivo e culturale.Nato a Roma nel 1950, Pedriali non tardò a manifestare un talento precoce, guadagnandosi il ruolo di assistente di icone dell’arte come Man Ray e Andy Warhol.
Queste esperienze non solo affinarono la sua tecnica, ma ampliarono il suo orizzonte artistico, permettendogli di sviluppare uno stile distintivo e profondamente personale. La mostra offre un’analisi approfondita della traiettoria professionale di Pedriali attraverso più di cento opere, alcune delle quali mai esposte prima. Il visitatore può così seguire l’evoluzione del suo linguaggio visivo, dall’energia sperimentale degli anni Settanta fino alla maturità espressiva dei suoi ultimi lavori. Personaggi illustri della cultura e dell’arte, come Federico Fellini, Alberto Moravia e Giorgio De Chirico, sono immortalati dal suo obiettivo, catturati in momenti di intensa umanità.
Un capitolo significativo della retrospettiva è dedicato alla sua collaborazione con Pier Paolo Pasolini. Pedriali documentò gli ultimi giorni dello scrittore e regista, culminando nella serie di fotografie realizzate nella residenza di Pasolini a Chia, ritratti che acquistano una dimensione quasi profetica alla luce della tragica scomparsa di Pasolini nel novembre del 1975. Queste immagini non solo offrono uno sguardo intimo sulla figura di Pasolini ma enfatizzano la capacità di Pedriali di intrecciare la sua arte con la vita personale dei suoi soggetti, trasformando ogni scatto in un dialogo silenzioso e potente. La cura dell’esposizione e la scelta delle opere mettono in luce la peculiarità di Pedriali nel cogliere l’essenza delle personalità che ha fotografato, rendendolo uno dei fotografi più significativi del suo tempo.
Ogni immagine è un invito a riflettere sulla natura transitoria dell’esistenza e sul potere dell’arte di fermare il tempo. Questa retrospettiva non è soltanto un omaggio a un artista, ma anche un’occasione per riflettere sul ruolo della fotografia nella nostra società e sul modo in cui essa cattura e conserva la storia culturale. Coloro che visiteranno la mostra al Museo di Roma in Trastevere entreranno in contatto con una parte essenziale del patrimonio artistico italiano e internazionale, testimone di un’epoca di grande fervore creativo.