All’interno delle solenni mura di Palazzo Altemps, uno scrigno storico inserito nel cuore di Roma, oggi 18 giugno alle 17.30 si apre al pubblico “Corrado Veneziano. Dipingendo Cavalcaselle, di tersa mano”.
Dopo il successo iniziale a Venezia, questa mostra giunge nella capitale, con una selezione di ventiquattro opere.
Giovanni Battista Cavalcaselle, figura emblematica del XIX secolo, è stato non solo un protagonista del Risorgimento, ma anche uno tra i pionieri della critica artistica moderna. La sua abilità nell’individuare gli autori di opere anonime e la precisione delle sue metodologie d’indagine hanno rivoluzionato il campo dell’arte.
La curatrice Francesca Barbi Marinetti, descrive l’approccio di Veneziano come uno slancio intrigante verso la “terza vita” delle opere: una reinterpretazione che utilizza colori, forme e annotazioni per risvegliare la magia delle creazioni di maestri come Cimabue e Raffaello.
La mostra si distingue non solo per l’abilità di Veneziano nel trasporre su tela la filologia artistica di Cavalcaselle, ma anche per come dialoga con lo spazio espositivo, creando una conversazione tra le installazioni e le opere d’arte classiche del palazzo.
Stefano Verger, Direttore del Museo Nazionale Romano, valorizza quest’aspetto come uno dei più significativi: la capacità delle opere di interagire con l’ambiente circostante, offrendo nuove chiavi di lettura e prospettive.
Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera, descrive l’effetto generale della mostra, sottolineando la capacità di Veneziano di rendere omaggio a Cavalcaselle non solo come studioso, ma anche come figura chiave per comprendere l’evoluzione dell’arte italiana.
L’iniziativa gode del sostegno del Ministero della Cultura, dell‘ICAS e di altre organizzazioni sensibili alla promozione della ricchezza culturale e artistica.
“Dipingendo Cavalcaselle” si rivela un progetto ricco di riferimenti, di dialoghi visivi e scritti, che invita il visitatore a un esame profondo delle radici dell’arte e della sua continua rilettura nel presente. Con una fluidità tra i secoli che solo la pittura, nella sua splendida artigianalità, può offrire, la mostra rappresenta un ponte solido tra il passato glorioso e l’interpretazione contemporanea.