Nel 2004 le Nazioni Unite e l’Unione europea hanno eletto il 17 maggio come la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. Data in cui nel 1990 l’Organizzazione mondiale della sanità decise di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, definendola per la prima volta nella storia “una variante naturale del comportamento umano”.
E finalmente da quel momento terminarono i trattamenti medici e psichiatrici per curare l’omosessualità e sempre più Paesi si impegnarono nella lotta contro le discriminazioni, ed è proprio per questo che il lungo elenco di appuntamenti dei Pride italiani incomincia proprio da metà maggio per proseguire fino alla seconda metà dell’anno.
Il cuore delle manifestazioni arcobaleno è però il mese di giugno, mese in cui ricorre l’anniversario dei famosi moti di Stonewall del 1969. Quando per la prima volta la comunità LGBTQ+ decise di ribellarsi ai soprusi della polizia, capitanti dalla giovanissima Sylvia Rivera (qua un articolo su di lei) che sarebbe divenuta famosa nell’ambito dell’attivismo per i diritti transgender (la leggenda dice che lanciò una scarpa contro la polizia). Fu l’inizio di una serie di moti di ribellione che quella notte e molte altre a seguire infiammarono il quartiere di Manhattan con i cosiddetti moti di Stonewal.
Gli eventi più significativi del Pride 2024
Sarà il sabato di giugno con il maggior numero di eventi in Italia per la comunità LGBTQIA+. Il 22 giugno ci saranno infatti ben otto Pride in Italia, tra cui il Lazio Pride ospitato quest’anno da Frosinone; spazio anche all’Ancona Marche Pride, oltre alle feste di Cosenza, La Spezia, Lecco, Palermo, Varese e Vicenza.
Tantissimi gli eventi a Palermo dove il Pride terminerà con la parata del 22 giugno, ma già dal 19, il Creziplus ospiterà la mostra “Hermaphrodita: interpretazioni, forme e mutazioni della sessualità nell’arte”, a cura del professor Giovanni Milazzo e del collettivo poliamore Palermo.
A Venezia, il Laguna Pride ha invaso le Calli il 9 giugno, ma continuano gli incontri e gli eventi. Il 25 e il 26 giugno al Teatro alle Tese, si inscena PHOBIA, “una critica ironica della società”, realizzata da Markus Öhrn in stretta collaborazione con l’artista polacco Karol Radziszewski.
Divisa in tre episodi, questa “lezione brutale su una storia poco conosciuta” esamina la questione della violenza e degli stereotipi stigmatizzanti che circondano le persone LGBTQ+.
In conclusione, del mese dedicato al Pride, saranno la seconda e la terza città più grande d’Italia a richiamare la comunità LGBTQIA+, con Milano e Napoli pronte a riempirsi delle coloratissime bandiere, di slogan e canti. Spazio anche al Cagliari Sardegna Pride e alla festa che si terrà a Ragusa.
Milano non si risparmia e Il 25 giugno alle 19 il Museo Bagatti Valsecchi ed Edge presentano “*Sguardi Queer. Narrazioni visive al Museo Bagatti Valsecchi,” uno speciale appuntamento dedicato alla celebrazione degli artisti queer nel mondo dell’arte.
La serata si aprirà con la presentazione del libro Arte queer. Corpi, segni, storie, una conversazione sugl* artist* queer che hanno lasciato un segno nell’arte contemporanea, di Elisabetta Roncati (aka @ArtNomadeMilan) Si prosegue poi con l’esposizione di cinque opere di Ruben Montini (Oristano, 1986): delle poesie visive, fatte di lettere in broccato sardo, che raccontano l’amore, la paura e la sessualità dell’individuo nella sua contemporaneità.
“In the shadow of existence”, mostra dedicata integralmente ad artisti LGBT+ africani provenienti da diversi paesi nei quali la loro esistenza è messa a rischio da leggi estremamente repressive. L’esposizione curata da Nicola Bertoglio sarà dal 20 al 29 giugno al Raffles di Milano.
Queste opere provengono da vite che in molti casi sono fuorilegge, incarnano all’interno di ogni pennellata una estrema voglia di esistere in pace e alla luce del sole. Oltre alle 15 opere degli artisti: Benjamin Mbula (Congo), Godfrey Sserugunda (Uganda), MAKANO (Congo), Ruphin Bwira (Congo), Tobu Junior (Sud Sudan), e un documentario prodotto da East Africa Visual Artists dal titolo Don’t kill me, dove viene raccontata la storia di un uomo transgender che rischia la morte e di una donna lesbica che lavora per cambiare gli atteggiamenti sociali nei confronti delle altre donne lesbiche.
Sempre a Milano, NON VOLTARTI – Storie di quartiere, una mostra open air che vestirà la cancellata principale dei Giardini Pubblici Indro Montanelli di corso Venezia sino al 5 luglio con una raccolta di ritratti e frammenti delle persone che rappresentano l’identità̀ e l’essenza di Porta Venezia, il quartiere Rainbow per eccellenza. Le immagini d’autore, scattate da Alessandro Simonetti, mettono in luce la diversità̀ e la vibrante community di questo storico quartiere con un percorso visivo che celebra la ricchezza e l’inclusività̀ di Porta Venezia dando ad ogni volto una voce. I protagonisti degli scatti indossano la collezione Levi’s Pride 2024, che prendono ispirazione dai Rainbow Rodeos queer nati in Nevada negli anni Settanta.
Fino al 26 luglio, alla Galleria Giampaolo Abbondio di Milano, è in corso The Rebel s Were Waltzin’ on Air di Elyla. Nata nel 1989 a Chontales, Nicaragua, Elyla si è affermata come figura cruciale nel mondo dell’arte contemporanea, tanto che Adriano Pedrosa l’ha voluta alla sua Biennale di Venezia.
Nel suo lavoro, Elyla critica le narrazioni patriarcali e repressive, specialmente quelle propugnate da settori della sinistra latino-americana, che hanno influenzato negativamente le libertà individuali di persone diverse per genere e sessualità.
Restiamo nel capoluogo meneghino per segnalare che dal 29 giugno e sino al 10 luglio la Galleria gli Eroici furori, presenta un’originale collettiva, a cura di Alfonso Umali, intitolata Pray for Pride e dedicata interamente al Pride. Ventidue artisti, da Giuseppe Veneziano a Tomoko Nagao, passando per Max Papeschi, Sara Forte, Francesco De Molfetta, Florencia Martinez ed Elena Ovecina, per citarne solo alcuni, interpreteranno a loro modo e con diversi media l’orgoglio Gay e la sessualità non binaria, con spesso taglio ironico e senza risparmiare, in sintonia col titolo, qualche riferimento ai dogmi della Chiesa e alle uscite recenti di Papa Bergoglio sulla presenza di persone omosessuali nei seminari…
A Napoli la parata del 29 giugno sarà preceduta da una settimana di iniziative e di eventi per la seconda edizione napoletana del Pride Park: il “villaggio dei diritti”, uno spazio aperto in città per incontri, confronti, convegni, dibattiti, mostre e spettacoli.
“A Napoli i miracoli li hanno fatti Maradona e San Gennaro, in questo caso ho deciso di scomodare e disegnare il secondo”. Queste le parole di Marco Gaucho Filippi, il vignettista che ha presentato il manifesto per il pride Partenopeo #facciapride. L’opera rappresenta un San Gennaro stilizzato con una Mitra di color arcobaleno e l’hashtag #Facciapride.
L’arte rimane quindi al fianco del Pride Napoli, con sconti speciali per la mostra di Andy Warhol nelle giornate del 2 e 3 luglio al Pan. Non poteva mancare Andy Warhol, padre della Pop Art e tra le storiche icone Lgbtq+, a sostenere l’importante manifestazione arcobaleno organizzata a Napoli per sabato 2 luglio che muoverà da piazza Municipio per arrivare al Lungomare Caracciolo.
Giugno è il mese dell’orgoglio, ma per tutta l’estate continuano le celebrazioni. Il Pescara Abruzzo Pride si terrà infatti il 6 luglio, contemporaneamente agli eventi di Bologna, Cremona, Lecce. Il 13 luglio spazio all’Isernia Molise Pride e alla festa di Belluno. Rimini ospiterà il 4 agosto il “Summer Pride”, il 31 agosto si arriverà al Lignano Pride, il 7 settembre la festa sarà a Brescia e il 16 settembre il Torre del Greco Vesuvio Pride che chiuderà la stagione dell’orgoglio gay.