Quando si parla di archeologia in Sud America, l’equazione è, solitamente, piuttosto semplice: Messico e Mesoamerica a Maya e Aztechi, Perù agli Inca.
Gli ultimi decenni di indagini e di studi hanno, tuttavia, ampliato tanto il quadro cronologico quanto quello culturale, e ad oggi il panorama archeologico del grande continente appare notevolmente più variegato, sia in termini di profondità temporale dell’occupazione umana, sia in termini di diversità culturale.
Recentemente, proprio la terra degli Inca, il Perù, sta restituendo dati molto interessanti in tal senso, che potrebbero cambiare – e non di poco – le nostre conoscenze relative a una delle culture che precedettero l’avvento dell’impero inca, l’evanescente cultura Moche o Mochica. Da inizio giugno, nel distretto settentrionale di Zaña, una missione finanziata dall’Universidad Católica del Perù e da UCLA, sotto la sorveglianza della Direzione Decentralizzata della Cultura di Lambayeque, sta effettuando degli scavi nel complesso archeologico di Los Paredones de la Otra Banda-Las Ánimas.
Nello specifico, sono stati aperti due settori di scavo. Nel primo, sono stati messi in luce i resti di una grande architettura monumentale, probabilmente a scopo cerimoniale, caratterizzata da muri con contrafforti e da una grande piattaforma a gradoni, verosimilmente databile al VII-VIII secolo d.C., nel periodo Tardo Moche, in termini di cronologia relativa. Nella stessa area è tornata alla luce anche la sepoltura di un soggetto infantile, forse con un’età compresa tra i 5 e i 6 anni, apparentemente, però, successiva rispetto all’edificio.
Non è questo settore, tuttavia, ad aver attirato l’attenzione degli studiosi, bensì l’altro settore, nel quale è stato aperto un quadrato di scavo di circa 10 metri per lato. Al suo interno, ad una profondità di circa 1,80 m (una stratigrafia piuttosto “corta”, come stiamo per vedere), sono stati rinvenuti i resti di un’altra struttura monumentale, probabilmente caratterizzata da muri in terra battuta. Una scala centrale sembrerebbe aver condotto a una sorta di grande spazio aperto, definendo qualcosa di simile a un tempio-teatro per lo svolgimento di cerimonie pubbliche. Connessi allo spazio, i resti umani di tre individui di età adulta, connessi a numerosi donativi cerimoniali, farebbero pensare a un rituale sacrificale. L’intero edificio era adornato da fregi con altorilievi antropomorfi e ferini, come quelli raffiguranti esseri dal corpo umano e dalla testa di uccello, nonché da pregiati intonaci figurati.
Ciò che, però, lascia interdetti è la probabile datazione di questa struttura. Secondo il direttore di scavo, il Dr Luis Armando Muro Ynoñán, potremmo trovarci di fronte a un sito di ben quattro o cinquemila anni! Se il dato in sé per sé è mirabile, lo diventa ancor più se si pensa che attualmente si crede che la civiltà Moche, che a detta di Ynoñán sarebbe l’artefice di tali strutture, si sia formata intorno al II secolo a.C.
Un vero e proprio abisso cronologico.
Del resto, la cultura Moche è da sempre un enigma di difficile soluzione per gli studiosi. Di essi non conosciamo né il nome (Moche, infatti, deriva dal nome del fiume che ne attraversa l’originario territorio), né le origini. Ciò che sappiamo lo dobbiamo quasi esclusivamente ai ritrovamenti archeologici, dai resti degli edifici, alle sepolture fino alla cultura materiale, caratterizzata per lo più dalle ceramiche. Alcune di esse, per gli elaborati soggetti erotici e sessuali, hanno fatto pensare che uno dei fondamenti del sistema religioso dei Moche fosse – appunto – il sesso, visto come elemento di equilibrio, anche se in realtà la percentuale di oggetti che presenta sviluppate queste tematiche è decisamente ridotta.
Tornando allo scavo di Los Paredones de la Otra Banda-Las Ánimas, la datazione proposta lascia sicuramente sconcertati. Starà all’esame del radiocarbonio prossimamente condotto sui resti di intonaci figurati a dare un primo ancoraggio cronologico certo e, probabilmente, a gettare una possibile nuova luce sulle origini dei Mochica.
Per il momento, restiamo con la fantastica suggestione di un edificio che supera la più famosa meta turistica del Paese, Machu Picchu, di almeno 3500 anni! La storia del Perù e del Sudamerica è decisamente tutta ancora da scoprire.