“Alt. Torni all’immagine precedente, per cortesia”. La Droide Semplice Boneca detta Boopie, addetta al Reparto Clienti del Supermercato dei Motori, tornò alla schermata precedente. Athena rimase a guardare l’immagine sul video con un’impressione crescente di eccitazione e di inquietudine. O sono davvero nata con la camicia, si disse, oppure sto per imbarcarmi in quella che sarà la mia cazzutissima condanna a morte – pardon, alla rottamazione.
Guardò ancora lo schermo, e scosse la testa, incredula. Sapeva per esperienza che, in casi come questi, avrebbe dovuto limitarsi a un controllo generico, e nient’ altro – soprattutto, si disse, nessuna commistione tra lavoro e vita privata. E qui, non doveva dimenticarselo, stava semplicemente scegliendo il suo nuovo Droide da Intrattenimento, in sostituzione del vecchio Mars. Però… però. Quel droide assomigliava cazzutamente al Profilo Elettronico Visuale elaborato dal computer dell’ufficio quel mattino. Prese a tormentarsi un bullone del motore principale, come faceva sempre quando era indecisa sul da farsi. In fondo, si disse, quante decine di migliaia di cazzuti droidi dalle caratteristiche simili potevano esser state messe in circolazione nelle ultime settimane? E che prove scientifiche aveva che potesse essere proprio questo il dannatissimo Sospetto che stavano cercando? Eppure, non c’era dubbio, la figura era la stessa, proprio la stessa, di quella individuata dal computer quel mattino. Di sicuro, era una pista che non andava trascurata. La Droide Semplice Boneca sfoderò un sorriso meccanico modello Smart e disse, con un leggero accento elettronico non elaborato: “Sbaglio o è interessata a questo Droide, signorina…?”. “Athena”.
“Bene, Athena, ora le darò qualche informazione in più sul soggetto in questione. Ma le posso già anticipare che si tratta di un motore alquanto interessante, piuttosto raro tra droidi da intrattenimento. Lei ha occhio, a quanto pare”. Athena si sentì arrossire il lato destro del motore facciale, e disse, tanto per cambiare discorso: “Grazie, signorina Boneca. Lei è molto gentile a perdere tanto tempo con me”. La Droide Semplice Boneca sorrise nuovamente, questa volta spolverando un modello Super Smart, e disse: “Mi fa piacere trattare con clienti che se ne intendono, Athena. E… a proposito”, aggiunse con un tocco di civetteria, “mi chiami pure Boopie”. Poi caricò dati personali sul computer, e sullo schermo apparve una sequenza di dati che pareva interminabile, che Athena approfittò per telefilmare mentalmente nella sua banca dati interna.
“Si tratta, come le dicevo, di un soggetto piuttosto raro” cominciò la Droide Semplice Boopie, “di ottima fattura e di insolito spessore psicologico. Malgrado il suo aspetto sportivo, non è stato programmato esclusivamente per funzioni di tipo… ginnico” – e qui lanciò uno sguardo allusivo ad Athena, che sentì nuovamente il motore parietale diventare paonazzo –, “ma anche intellettuale. Il programmatore, un ingegnere di cui non si è mai saputa la vera identità – ma questo, le assicuro, non pregiudica minimamente la funzionalità e l’assoluta affidabilità del prodotto, che ha superato con facilità tutte le prove richieste dalle leggi in vigore il programmatore –, dicevo, lo ha messo a punto con l’intento di creare un vero e proprio Super Droide di tipo A, perfetto sia nelle funzioni fisiche che intellettive, rispondendo a quella filosofia oggi molto in voga che vede nell’Unione perfetta tra Fisicità e Intelletto un simbolo vivente dell’ esistenza di Dio. Lo slogan con cui è stato creato è… ehm, Hermes, il Droide Perfetto – Massime prestazioni in fatto di Muscoli e Intelletto”.
Athena annuì, sempre più interessata, non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello personale. Se fosse davvero come lo descrivono, si disse, sarebbe davvero il Droide Ideale. Poi si ricordò del suo compito primario – quello di scovare il cazzutissimo serial killer che minava la produttività dell’Azienda. “Eh, mi dica, Boopie”, chiese con fare indifferente. “Esattamente, quanti esemplari sono stati immessi sul mercato, di questo… motore?”.
La Droide Semplice Boneca fece un sorriso a trentatré denti, di quelli classificabili come Super High Super Smart. “Beh, a dire il vero è proprio questa” , disse, “la vera novità del soggetto. In effetti, non è stato prodotto in serie. Il Droide Complesso Hermes – questo è il suo nome proprio – è un esemplare unico. Unico, e assolutamente irripetibile”.
(Illustrazioni di Alfonso Umali / AI)
3 – continua
I capitoli precedenti li trovate qua:
Athena o l’anima dei Motori (cap. 1). Athena decide di rottamare il suo robot, e riceve una notizia shock
Athena o l’anima dei Motori (cap. 2). L’identikit del droide misterioso
Il capitolo successivo lo trovate qua: