La fotografia ha sempre avuto il potere di rivelare ciò che spesso sfugge allo sguardo, di fermare un istante e, allo stesso tempo, di suggerire una storia più profonda che continua a svolgersi al di là dell’immagine. La nuova edizione del Festival di Fotografia organizzato dalla Fondazione Capri, dal titolo “Paesaggio interiore” alla Certosa di San Giacomo, dal 6 settembre al 13 ottobre, sembra incarnare proprio questo potere, offrendo uno spazio dove l’obiettivo non è solo rivolto verso l’esterno, ma anche verso l’anima, il sentire, l’essenza invisibile delle cose.
Quest’anno, la fotografa giapponese Yuki Furusawa è stata selezionata per raccontare una storia che, pur nella sua specificità, riesce a toccare corde universali. Nel suo progetto “Bye Bye Home Sweet Home”, Furusawa esplora, attraverso 20 ritratti in bianco e nero, il delicato momento in cui la memoria si confronta con il cambiamento: la storia di sua nonna di 91 anni, costretta a lasciare la casa che l’ha ospitata per oltre quarant’anni a causa della riqualificazione del suo quartiere. L’intimità e la delicatezza con cui Furusawa affronta il tema della perdita e del passaggio di tempo ci ricordano che la fotografia non è solo un mezzo per conservare il passato, ma anche uno strumento per esplorare il presente, per mettere a nudo la fragilità e la forza delle nostre emozioni.
Ma ciò che rende ancora più interessante questa edizione del Festival, ospitata nella splendida Certosa di San Giacomo, è il dialogo tra generazioni e culture diverse. Accanto al progetto di Furusawa, sono presenti i lavori di tre giovani fotografi selezionati dall’Accademia di Belle Arti di Napoli – Samuel Scalise, Noemi Marotta e Wang Yuexi – che affrontano anch’essi il tema del Paesaggio interiore, esplorando come l’arte possa offrire un nuovo sguardo su noi stessi e il mondo che ci circonda.
In questo contesto, la fotografia si trasforma in uno spazio di riflessione collettiva, dove anche i giovani del Liceo Axel Munthe di Anacapri hanno potuto raccontare l’isola attraverso le loro esperienze personali, con la freschezza e la spontaneità della fotografia istantanea.