Ritorna il Premio Vasco Giovanni della Città di Tarquinia per la scultura ceramica

Dal 28 settembre al 27 ottobre 2024, il Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia ospita la seconda edizione del Premio Città di Tarquinia per la scultura ceramica, dedicato a Vasco Giovanni Palombini. L’evento si sviluppa in due sedi: l’Auditorium S. Pancrazio, dove saranno esposte le opere dei quattro finalisti – Victor Fotso Nyie, Samanta Passaniti, Marta Palmieri e Michele Rava – e il Museo Archeologico, che ospiterà una sezione speciale dedicata a Luigi Mainolfi, curata da Lorenzo Fiorucci. Questa scelta è legata alla recente assegnazione a Mainolfi del Premio Luciano Marziano per la critica d’arte, riconoscimento destinato a personalità che hanno contribuito significativamente allo sviluppo del panorama artistico contemporaneo.

Il Premio Vasco Palombini consiste in un premio acquisto del valore di 5.000 euro, messo a disposizione dalla famiglia Palombini e dalla Società Tarquiniense d’Arte e Storia di Tarquinia (STAS). Sarà assegnato a uno dei quattro artisti selezionati dalla giuria di qualità composta da Flaminio Gualdoni, Francesco Sposetti, Elisabetta De Minicis, Giovanni Mirulla, Marco Tonelli, Attilio Quintili e Paola Palombini, in rappresentanza della famiglia Palombini.

L’iniziativa ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare la ceramica contemporanea, creando un ponte tra la ricca tradizione storica di Tarquinia e le nuove espressioni artistiche. Tarquinia, patrimonio UNESCO dal 2004, dedica questo premio a Vasco Giovanni Palombini, figura di spicco della cultura locale e nazionale, noto per la sua straordinaria collezione d’arte e il sostegno agli artisti. Palombini, scomparso nel 2017, è stato un promotore instancabile del patrimonio artistico e culturale del territorio. La sua attività ha incluso la riqualificazione del Museo della ceramica d’uso a Corneto e l’organizzazione di importanti mostre, come quelle dedicate a Manlio Alfieri e Alessandro Kokocinski. Il suo impegno ha contribuito a rendere Tarquinia un punto di riferimento per l’arte contemporanea, creando un fertile dialogo tra artisti locali e internazionali.

La mostra “Orizzonte Terra” riflette su questo dialogo tra antico e contemporaneo, partendo dal ruolo centrale della terracotta nella storia dell’umanità e nel contesto etrusco, con l’obiettivo di esplorare come questo materiale, il primo modellato consapevolmente dall’uomo, possa ancora ispirare la ricerca artistica attuale. Luigi Mainolfi, protagonista della sezione speciale, espone alcune sue opere in terracotta, tracciando un percorso ideale che unisce le tradizioni antiche alla sperimentazione contemporanea. Fiorucci sottolinea come la mostra miri a tracciare un “orizzonte di terra”, un’area di ricerca che, sebbene non di moda, continua a trovare espressione in opere di profonda intensità e significato. Artisti come Arturo Martini, Marino Marini, Lucio Fontana, Leoncillo e altri hanno segnato la storia della scultura ceramica, lasciando un’eredità che, passando attraverso le generazioni, arriva fino agli interpreti odierni come Mainolfi.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno