Al Teatro Ponchielli di Cremona una “Bohème” in versione anni Settanta

Protagonista del debutto di stagione di OperaLombardia sarà la celeberrima opera di Giacomo Puccini. Bastò il furtivo incontro delle mani di due innamorati perché l’operista di punta della scena italiana di fine ‘800 consolidasse le basi di un successo con pochi pari, regalando al mondo musicale immagini fra le più candide e dolcemente lugubri ch’esso possa ricordare” 

“La Bohème”* di Giacomo Puccini è una storia difficilmente traducibile in un contesto moderno, che manca non solo dello spirito idealistico della Parigi del 1830, ma anche della letalità della tubercolosi, che tante vittime ha mietuto a quei tempi (e molte di più ancora nell’opera lirica italiana). Era difficile, quindi, pensare alla storia dello spiantato scrittore Rodolfo che s’innamora della fioraia Mimì, altrettanto spiantata e affetta dal terribile mal sottile*, ai giorni nostri, ma la regista Marialuisa Bafunno, circondata dal suo giovane team creativo tra cui spiccano Eleonora Peronetti, Romeo Gasparini (scene) ed Emanuele Rosa (coreografie), ha creato un allestimento che ben riflette il lirismo dell’opera, senza stravolgerla. 

Sulla scena del teatro Ponchielli di Cremona, si svolge tutto come in un flashback cinematografico, che assomiglia molto al principio di “Moulin Rouge!” di Baz Luhrmann*. Rodolfo, ormai anziano, ricorda la sua spensierata e innocente gioventù, quando, una sera del periodo di Natale, incontra e s’innamora della bella vicina di casa Mimì, la quale però soffre di una malattia spietata che, Rodolfo se ne accorge ben presto, non le lascerà scampo. Nonostante i due si amino molto, decidono di lasciarsi in primavera, in modo che Mimì possa trovarsi un compagno ricco che la tolga dalla strada e le permetta di curarsi. Purtroppo la ragazza non arriverà alla bella stagione e spirerà nella gelida soffitta dove tutte comincia, circondata dal suo amato e dai suoi amici.

Tanto merito del successo di questa “Bohème” va dato ai cantanti in scena, che riescono a rendere la drammaticità della storia anche in un ambiente vivido, vivace e colorato come gli anni Settanta del secolo scorso. Tra tutti gli interpreti spicca Maria Novella Malfatti, che dà voce a una Mimì soave e intensa, con toni pieni e potenti e un ottimo recitato. Vincenzo Spinelli (Rodolfo) la accompagna in modo preciso e puntuale, ma, nonostante le pregevolissime sfumature della sua voce, fallisce nel conferire a Rodolfo la focosità propria del personaggio. 

Molto bene, invece, il Marcello di Junhyeok Park: stentoreo il giusto, con una pronuncia perfetta e ottimamente accoppiato con la Musetta di DoYeon Kim. Apprezzatissima è stata anche la direzione del Maestro Riccardo Bisatti, che, seppur giovane, conduce l’orchestra con una mano sicura, gestendo al meglio la passionalità dell’opera e il fraseggio pucciniano. Nonostante la resa d’insieme non ne necessitasse per cogliere il pathos dell’opera in scena, per la prima volta era disponibile l’app per smartphone “Lyri”, che permette al pubblico di seguire il libretto dell’opera in tempo reale e in ben quattro lingue diverse. 

“La Bohème” cremonese è un ottimo inizio di stagione per il teatro Ponchielli, che si spera continuerà a riservare ai suoi spettatori sorprese piacevoli come questa di inizio ottobre. 

Note

“La Bohème”: opera lirica in quattro quadri musicata da Giacomo Puccini su libretto di Giacosa e Illica. Debutta al teatro regio di Torino nel 1896.

Mal sottile: Altro nome dato alla tubercolosi.

“Moulin Rouge!” …. Luhrmann: Film del 2001, che curiosamente è un adattamento di “La Traviata” di G. Verdi, con protagonisti Nicole Kidman e Ewan McGregor.

Fonti e crediti fotografici

Teatro Ponchielli di Cremona

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