Il suono invisibile del Campanone di San Pietro: Bill Fontana trasforma il silenzio in arte sonora per il Giubileo 2025

La Basilica di San Pietro a Roma ospita, dal 16 febbraio 2025, l’installazione sonora Gli echi muti di una grande scultura sonora – Il Campanone di San Pietro di Bill Fontana, curata da Umberto Vattani e Valentino Catricalà, in occasione del Giubileo 2025. L’opera, unica nel suo genere, trasforma le vibrazioni silenziose della grande campana in un’esperienza sonora immersiva, unendo arte, tecnologia e spiritualità in uno dei luoghi più simbolici della cristianità. Fontana, pioniere della sound art, ha catturato le vibrazioni impercettibili del Campanone, campana di oltre nove tonnellate fusa dal Valadier, simbolo indiscusso della cristianità, rendendole udibili attraverso un sofisticato sistema audio. L’installazione, promossa dalla Venice International University con il sostegno di Enel, Gruppo FS Italiane e Meyer Sound, rappresenta una prima mondiale, offrendo ai visitatori un incontro inedito con il suono di un simbolo storico, trasformato in linguaggio artistico contemporaneo.

Attivata durante la Notte Bianca del Giubileo, l’opera accoglie migliaia di artisti e personalità culturali provenienti da tutto il mondo, che attraverseranno il portico della Basilica immersi in un paesaggio sonoro che parte dal silenzio e si evolve in una presenza vibrante. Fontana trasforma il Campanone in una scultura sonora dinamica, un organismo pulsante che dialoga con l’architettura monumentale della Basilica, offrendo un’esperienza che va oltre l’ascolto, diventando una riflessione profonda sul tempo, sulla memoria e sulla spiritualità. L’utilizzo di sensori di ultima generazione, capaci di rilevare le minime vibrazioni della campana, e di un sistema di dodici altoparlanti disposti nel portico, rende il suono avvolgente e immersivo, coinvolgendo il visitatore in un percorso di introspezione e raccoglimento.

La scelta del Campanone non è casuale: le campane hanno storicamente avuto un ruolo centrale nella vita delle comunità, scandendo il tempo, richiamando alla preghiera e annunciando eventi significativi. In questo contesto, il Campanone di San Pietro assume una valenza simbolica amplificata, diventando ora un messaggero di pace attraverso l’arte sonora. L’opera si colloca tra tradizione e contemporaneità, utilizzando la tecnologia non come fine, ma come mezzo per rendere udibile l’inudibile, per dare voce a ciò che solitamente rimane nascosto. L’intervento artistico si inserisce in maniera armonica nello spazio del portico, un luogo di passaggio che si trasforma in uno spazio di ascolto e contemplazione, dove il visitatore è invitato a fermarsi e a percepire il suono come esperienza meditativa.

Il percorso artistico di Fontana, noto per le sue esplorazioni sonore di ambienti naturali e urbani, trova in questo progetto una sintesi perfetta tra ricerca tecnologica e dimensione spirituale. La collaborazione con l’IRCAM di Parigi e un team di ingegneri del suono ha garantito una qualità acustica straordinaria, capace di restituire ogni sfumatura delle vibrazioni catturate, trasformando l’installazione in una scultura sonora viva, che respira insieme allo spazio che la ospita. Per la prima volta, un’installazione di arte contemporanea entra nel portico di San Pietro, portando l’arte sonora in un contesto sacro e carico di storia, dove l’antico incontra il contemporaneo, l’immateriale diventa percepibile e il silenzio si trasforma in linguaggio universale.

L’opera si inserisce nella tradizione delle installazioni artistiche che uniscono arte e fede, contribuendo a rinnovare il dialogo tra passato e presente, tra patrimonio storico e innovazione tecnologica

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