Se negli anni scorsi avete acquistato un’opera del giovane artista belga Harold Ancart, secondo ArtRank.com è arrivato il momento giusto per venderla. Il sito dedicato al collezionismo “intelligente”, infatti, lo colloca in prima posizione nella suo elenco “sell-peaking”.
“Mi piace immaginare le esposizioni non tanto come una successione di oggetti da guardare, ma come tensioni create tra le varie zone di vuoto”.
Harold Ancar si è affermato nel mondo dell’arte contemporanea con le sue installazioni. Oggetti ritrovati, vecchie fotografie usurate e dipinti antichi disposti nello spazio. Interventi pittorici sulle pareti fatti di fuliggine, inchiostro e carbone. Le complesse installazioni di Ancar ci conducono in una profonda riflessione sullo spazio, il tempo e gli oggetti che lo popolano.
Negli ultimi anni l’artista ha concentrato buona parte del suo lavoro sulla migrazione verso la pittura, dove astrazioni di fiori e piante creano dimensioni surreali e fantascientifiche. Opere che sembrano citare l’espressionismo astratto di Clyfford Still.
Harold Ancart è un esempio lampante di come l’internazionalizzazione, se condotta sui giusti canali e sponsorizzata da gallerie fortemente competenti nella promozione di emergenti, sia la vera strada per il successo.
In Belgio lavora con la galleria Xavier Hufkens, dove ha tenuto una personale, la prima in Belgio esclusivamente pittorica, tra aprile e maggio di quest’anno.
Negli States il suo riferimento è invece la David Kordansky Gallery di Los Angeles, dove ha esposto nel 2016.
Molto apprezzato sul mercato asiatico, Ancart ha esposto alla Biennale di Taipei del 2014 ed al Yuz Museum di Shanghai nel 2015.
Le sue opere sono presenti in molte importanti collezioni, tra le quali la Fondazione Louis Vuitton di Parigi, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il museo di arte contemporanea di Los Angeles e tante altre.
Anche le battute d’asta di Harold Ancart confermano il periodo straordinariamente positivo sul mercato per l’artista Belga.
Nel 2016 supera ogni più rosea aspettativa con una battuta d’asta da Christie’s a New York, l’opera è un trittico di oltre 200 cm di larghezza, per oltre 750.000$ (la stima alta era posizionata a 120.000!).
Nel 2017 è passato una volta da Phillips a Londra chiudendo a 112.000£ un grande acrilico su tavola stimato 30.000-50.000. Un’opera simile nel 2013 era stata stimata da Sotheby’s 3000 – 5000 £, venduta poi a 12.000.
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