5 artisti contemporanei che lavorano con gli animali

5 artisti contemporanei che lavorano con gli animali

Che effetto fa entrare in un museo e vedere un cavallo pendere dal soffitto con la testa conficcata dentro una parete? Oppure trovarsi di fronte uno squalo di oltre quattro metri a mollo nella formaldeide e imbussolato dentro una vetrina? Gli animali hanno sempre fatto parte della vita dell’uomo e, di conseguenza, sono spesso protagonisti di opere d’arte, dalle pitture rupestri all’arte contemporanea. Un esempio? Vi proponiamo 5 artisti contemporanei che realizzano opere con gli animali.

1) MAURIZIO CATTELAN

Fra gli artisti più chiacchierati di sempre a causa delle sue opere dissacranti, provocatorie e ironiche c’è sicuramente Maurizio Cattelan, secondo cui “l’arte deve essere anche causa di malinteso, perché la gente possa farne qualsiasi cosa. Per me l’equivoco o l’inganno ottico e mentale rappresentano il vero motore dell’arte”. Ed ecco spiegato il cavallo imbalsamato e appeso al soffitto attraverso un’imbragatura di cuoio (Trotsky, 1997). Oppure “Untitled – I.N.R.U” (2009), il corpo di cavallo abbandonato sul pavimento con un cartello conficcato nell’addome che urla al mondo “I.N.R.I”, che rimanda alla tradizione dell’iconografia cristiana. In “Kaputt”, altra opera “opera shock” che celebra “Untitled” del 2007, cinque cavalli imbalsamati con la testa conficcata nel muro, di cui i critici hanno spiegato: “Mentre il cavallo solitario è uno sforzo per sfuggire alla solitudine, sentimento che l’artista combatte incessantemente, e il salto è a un tempo vano ed eroico; i cinque cavalli trasformano la delusione in panico, lo sforzo individuale in esodo».

2) DAMIEN HIRST

Anche l’artista britannico offre al pubblico opere contraddittorie ed enigmatiche. Spesso cruenti perché gravitano intorno ai concetti di orrore, morte e crudeltà. Fra i suoi lavori ci sono tigri, pecore e mucche imbalsamate e immerse nella formaldeide, disposte in maniera tale da impressionare e scuotere le coscienze. “The immortal” (1997) è certamente una di queste, dove lo squalo di oltre 4 metri presentato al pubblico ha reso Hirst fra gli artisti viventi più cari e quotati sul mercato. “Mi piace l’idea di qualcosa che descrive una sensazione. Uno squalo fa paura, è più grande di te, si muove in un ambiente a te sconosciuto. Sembra vivo quando è morto e morto quando è vivo” ha spiegato l’artista stesso.

3) FRANCESCA ROMANA PINZARI

Pittrice, performer e scultrice romana, Francesca Romana Pinzari è nata in Australia e lavora con vari media, interessata al legame tra memoria individuale e collettiva. Perché gli animali? I suoi soggetti principali sono i miti e feticci, richiami dell’antichità e forze primordiali. Fra le sue opere c’è “Chimere”, realizzata attraverso l’intreccio di migliaia di crini di cavallo. Se la “Chimera scura” ha le sembianze di un centauro nero, quasi un ombra spettrale che aleggia sopra l’osservatore, la “Chimera chiara” è un’aura dorata e angelica, come una fanciulla angelica errante. In questo modo l’animale si smaterializza creando un forte contrasto fra materiale e immateriale.

4) BRANDON BALLENGEE

L’artista e biologo americano Ballengèe studia la comparsa di deformità negli anfibi provenienti da zone contaminate da un forte inquinamento ambientale, utilizzando come media artistico la fotografia. Le sue installazioni sono di forte impatto visivo grazie a giochi di luci e riflessi. Tra i suoi lavori più famosi c’è “Styx” una vetrina di scheletri di rane deformi, conservati in contenitori retroilluminati e riempiti di glicerina. Grazie alla rimozione della carne dalle immagini traspaiono le forme contorte degli scheletri di questi animali, messi in risalto dall’artista con effetti cromatici. La serie “Reliquati” (2001) è un esempio di queste fotografie quasi pittoriche.

 

5) WANG RUILIN

Ruilin è un artista cinese che ha creato una serie di sculture surreali e fantasiose che hanno come protagonisti animali e natura. L’artista descrive “Dreams” così: “la grandezza della natura sta nella sua inclusione di tutto sulla terra, mentre la grandezza dell’uomo sta nella sua percezione della propria piccolezza”. La serie raffigura animali come balene e cervi in larga scala con nuvole e acqua, creando un effetto quasi etereo. Che sarebbe il “suo ideale”, la sua immaginazione, come spiega lui stesso: “Mi oppongo all’egocentrismo degli esseri umani e allo sfruttamento spietato delle altre specie e delle risorse naturali”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno