Naoshima: l’isola giapponese diventata museo a cielo aperto.

Naoshima è diventato uno dei poli artistici più influenti del pianeta; una vera e propria “valle dell’arte” lontana dalle caotiche città giapponesi.

Chichu Art Museum © Fujitsuka Mitsumasa Image courtesy of Chichu Art Museum

Situata nel Mare Interno di Seto, molto vicina alle coste di Honshu ma appartenente alla prefettura di Kagawa, l’isola di Naoshima è da diversi anni meta imperdibile per gli appassionati di arte contemporanea. Unica nel suo genere, l’isola di 14 km² ospita alcune tra le più importanti istituzioni artistiche e culturali del paese, assumendo le sembianze di un vero e proprio museo a cielo aperto.

Il progetto, ideato dalla Benesse Coorporation in collaborazione con la Fukutake Foundation, nasce con l’intento di riqualificare l’intera regione del Mare Interno di Seto attraverso la costruzione di un complesso architettonico contemporaneo. Da lì l’idea di realizzare la Benesse House, un lussuoso hotel-museo dove è esposta la ricca collezione d’arte della Benesse Corporation, che annovera le opere di autori quali Andy Warhol, Bruce Nauman, Richard Long, Yves Klein e altri ancora. I lavori invadono tutti gli spazi dell’hotel, dal giardino alle terrazze, ponendo in risalto la perfetta coesistenza tra paesaggio, architettura e arte contemporanea.

La collaborazione con architetti del calibro di Tadao Ando, progettista della Benesse House e di altri edifici sull’isola, ha contribuito all’affermazione di Naoshima, diventata uno dei poli artistici più influenti del pianeta; una vera e propria “valle dell’arte” lontana dalle caotiche città giapponesi.

Ad arricchire ulteriormente il panorama artistico dell’isola concorrono altri musei più piccoli. A sud sorge il Chichu Art Museum, una costruzione sotterranea realizzata interamente in cemento armato. La prima sala del museo ospita alcune Ninfee di Claude Monet che, per via della luce naturale che penetra la struttura, sembrano quasi prendere vita. Sempre all’interno del museo è possibile ammirare le gigantesche sculture dello statunitense Walter de Maria, tra cui l’istallazione site-specific Time/Timeless/No Time. Composta da una sfera in marmo nero di due metri di diametro posizionata in bilico su una scalinata e da ventisette piccole scultore in legno dorato, l’opera appare in totale sintonia con l’ambiente circostante, proiettando lo spettatore in una realtà onirica dettata dalla semplicità degli spazi.

Proseguendo con il tour di Naoshima si giunge a un terzo edificio, anch’esso ad opera di Tadao Ando. Si tratta del Lee Ufan Museum, dedicato all’artista sudcoreano e fondatore del Mono-ha, una corrente minimalista giapponese nata alla fine degli anni sessanta le cui caratteristiche principali sono l’utilizzo di materiali naturali e il rispetto per l’ambiente.

Accanto alle costruzioni principali sorgono la Naoshima Bathhouse, una costruzione progettata da Shinro Ohtake che ospita arte tradizionale giapponese, l’Ando Museum e alcune vecchie case ristrutturate facenti parte dell’Art House Project, un progetto che fa uso dello spazio dell’edificio stesso e lo trasforma in arte contemporanea.

Naoshima dista circa 5 ore da Tokyo ed è raggiungibile in barca da Uno (Honshu) e da Takamatsu (Shikoku).

Walter De Maria Time Timeless No Time 2004 © Michael Kellough Image Courtesy Of Chichu Art Museum

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno