Il brand di streetwear più famoso al mondo si è sempre aperto a diverse contaminazioni artistiche attraverso collaborazioni assolutamente originali. Gilbert & George, Jean-Michel Basquiat e Cindy Sherman, solo per citare qualche artista che ha deciso di affiancare il proprio nome a quello di Supreme.
Dalla strada ai salotti più cool di Milano e Parigi. Non è facile descrivere il brand contemporaneo che forse più di ogni altro ha saputo rappresentare una generazione di giovani alla ricerca della propria identità. Marchio nato a NY da James Jebbia come manifesto dell’underground culture e dello skateboarding, Supreme si è trasformato nell’ultimo decennio in un certificato di stile inseguito ed ostentato soprattutto dai più giovani. Osservando il successo del brand, sembrerebbe proprio che la sua carta vincente risieda nel bagaglio culturale visivo che in 25 anni Supreme ha costruito. Il brand, infatti, si è sempre aperto a collaborazioni con artisti e designer, concretizzando un’ibridazione tra arti visive e moda che ha reso il marchio un’icona planetaria virale. Scopriamo i 3 artisti che collaborando con Supreme hanno dato vita alle collaborazioni più cool!
DAMIEN HIRST X SUPREME (2009)
Non ha bisogno di presentazioni il primo artista di cui parleremo. Siamo nel 2009 quando Supreme lancia una capsule collection destinata a rimanere iconica, in collaborazione con l’enfant terrible dell’arte contemporanea Damien Hirst. Il nome non è niente di meno che “Spot painting” (i fan più attenti dell’artista avranno già capito di cosa stiamo parlando). Difatti, siamo davanti ad una serie limitata di tavole da skate decorate da una texture a pois colorata che replica la celebre serie di quadri dell’artista. Sempre parte della capsule una tee bianca con la scritta: “Life’s a Bitch Then You DIE”. Decisamente Hirst! (A proposito, nel 2019 Sotheby’s presenta in asta una collezione di 280 skateboard, valutati a 800.000 dollari. Una raccolta che prende vita dalle diverse collaborazioni Damien Hirst x Supreme nate nel corso degli anni. Questi “Skateboard d’artista” rappresentano il prodotto di un circuito dove il business del mercato artistico più tradizionale abbraccia il concetto di streetculture.)
NOBUYOSHI ARAKI X SUPREME (2016)
Nulla è più stile Araki della linea Supreme 2016. Rose e orchidee, stampate su tee e felpe dai colori diversi, assumono una connotazione decisamente erotica attraverso lo sguardo del fotografo giapponese. Ciò che rende questa collezione unica è però lo shooting della presentazione della collezione stessa, firmato sempre da Araki. Nelle foto promozionali vediamo la modella Kiko Mizuhara mettere in scena l’immaginario bondage tipico dell’erotismo giapponese. Un lavoro, questo, che rimanda chiaramente all’opera dell’artista “Tokio lucky hole” e al suo linguaggio basato sull’erotismo più schietto del corpo femminile. La collezione comprende anche una Zine autoprodotta dall’artista.
NAN GOLDIN X SUPREME (2018)
Nella primavera 2018 viene annunciata la capsule collection Supreme realizzata in collaborazione con la fotografa americana Nan Goldin. La collezione prevede 8 pezzi rigorosamente in edizione limitata, tra i quali 3 t-shirt, 3 skateboard, un impermeabile e una felpa. Le fotografie riprodotte sui capi sono “Misty and Jimmy Paulette in a taxi”, “Kim in Rhinestones” e “Nan as a dominatrix”, provenienti dalla sua celebre opera/diario visivo “The Ballad of Sexual Dependency”. A causa del forte impatto dello stile Goldin la collezione non si rivelò subito di successo. Le immagini della fotografa americana sono ancora una volta riuscite a creare un sentimento di fastidio e stupore che ha fermato l’impulso all’acquisto accelerato che sta dietro le dinamiche del brand Supreme (o forse lo scalpore fatto dalla collaborazione era proprio quello che il brand cercava?). Quanto detto viene ripreso dalla stessa Nan Goldin, che sulle pagine di Vogue spiega: “Non vedo l’ora di vedere i ragazzi andare in skate mentre indossano le mie fotografie. A mio avviso, le persone sono diventate così conservatrici, specialmente i millennial, è come se gli anni ’60 non fossero mai accaduti, quindi mi piace l’idea che siano esposti al mio mondo reale.”
Inoltre, nell’archivio digitale di Supreme potete trovare tutte le altre collaborazioni con artisti contemporanei tra i quali Andy Warhol, Gilbert & George, Jean-Michel Basquiat e Cindy Sherman e tanti altri.