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Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, ma il racconto per immagini della storia del pittore Antonio Ligabue ha fatto breccia nei cuori della giuria per l’edizione 2021 dei David di Donatello.
Un segno straordinario, un riconoscimento senza precedenti, che ha visto per il regista del film Giorgio Diritti l’assegnazione di ben 7 statuette su 15 nomination tra cui: miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista che va ad Elio Germano.
L’attore si era già distinto per la sua magistrale interpretazione dell’artista aggiudicandosi l’Orso d’Argento alla Berlinale e il Nastro dell’Anno 2020.
Il lungometraggio, protagonista dell’edizione 66 di questa manifestazione, racconta la vita sfortunata di Antonio Ligabue che il regista Diritti definisce “ai margini della società e agli occhi di tanti, un grande uomo capace di esprimere se stesso, e un grande artista”.
Una vita, quella di Ligabue, ricca di ostacoli: abbandonato dalla famiglia, colpito dal rachitismo e carenza vitaminica che causano malformazioni nel corpo e un blocco dello sviluppo fisico, con crisi nervose che lo portano da un ospedale all’altro. Unica consolazione nella tristezza della vita vissuta è l’arte, il disegno, la scultura, la pittura dove animali feroci – ma non troppo – si muovono all’interno di paesaggi agresti.
Pochissimi gli autoritratti dell’artista, tutti diversi tra di loro perché rappresentativi di uno stato d’animo mutevole.
Il film vincitore del David di Donatello 2021 è stato così riconosciuto meritevole dalla critica per aver raccontato e interpretato in modo magistrale la vita di un uomo vissuta all’insegna dell’arte, una via di salvezza.
Cover Photo Credits: Elio Germano in “Volevo Nascondermi”, di Giorgio Diritti. Via Il Fatto Quotidiano