La campagna pubblicitaria della piattaforma Pornhub ha scosso il mondo della cultura riaprendo il dibattito sull’accostamento arte-pornografia.
Artsupp, in collaborazione con alcuni dei più importanti musei che ospita sulla piattaforma, ha deciso di lanciare l’omonima campagna “Classic Nudes”, spostando l’attenzione sulla censura dell’arte da parte dei social network.
Per l’occasione Artsupp.com dedica per una settimana la propria home page ad alcune delle opere che hanno o avrebbero subito la ghigliottina da parte dei colossi social.
Continua la battaglia delle istituzioni culturali e dei suoi protagonisti contro i grandi colossi dei social network, che tra un algoritmo e l’altro, censurano i grandi capolavori della storia dell’arte.
Anche nel corso di quest’anno sono state tante le iniziative contro la censura all’arte, tra queste vi avevamo parlato di “Don’t delete Art“ un progetto che riflette sulla libertà d’espressione sui social network, lanciato da artisti, curatori e professionisti dell’arte newyorkesi per supportare e indicare agli artisti contemporanei come evitare le censure online.
“Don’t Delete Art” consiste in una galleria virtuale e una campagna di sensibilizzazione, oltre alla creazione della prima risorsa completa per gli artisti per evitare e combattere la censura sui social media. Questa nuova guida combina i consigli del personale di Facebook e Instagram, con approfondimenti di sostenitori dell’arte e artisti su come rispettare le regole vaghe, e spesso applicate in modo arbitrario, che stabiliscono “quale arte” è consentito pubblicare sui social media.
E’ di pochissimi giorni fa la notizia del lancio del progetto “Classic Nudes” un tour virtuale interattivo lanciato dal noto sito per adulti PornHub che guida l’utente in alcuni dei grandi capolavori presenti nei più celebri musei, tra cui il Louvre e il Musée d’Orsay, il MET, il Prado, le Gallerie degli Uffizi e il British Museum.
E mentre proprio da questi musei fioccano le diffide all’utilizzo delle immagini da parte del sito e di accostamento all’iniziativa, ecco che anche la piattaforma Artsupp, che racchiude le iniziative di tanti musei e istituzioni sul territorio nazionale, decide di creare una gallery di “nudi dell’arte” sulla propria homepage.
Per una settimana il sito proporrà tutte quelle opere che sono state censurate dai social perché le immagini sono state definite “sessualmente provocative, eccessivamente allusive” o etichettate come “contenuti per adulti”.
Si parte proprio dalla celeberrima “Fornarina” di Raffaello Sanzio, vero capolavoro del Rinascimento che si trova a Roma, nella collezione della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini.
Cover Photo Credits: Courtesy Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini