Cinema e arte: da sempre un connubio felice, un terreno fertile di influenze e rimandi che si alternano in un rapporto privilegiato.
A cominciare dalle terminologie: “immagini in movimento” è, infatti, uno dei numerosi modi per definire la settima arte e in francese, per esempio, la parola “cadre” può indicare sia il quadro – inteso come opera d’arte- sia l’inquadratura, come a rimarcare la prossimità e il grado di parentela tra i due ambiti.
Il cinema, poi, non si è mai sottratto alla sua vocazione alla narrazione e le vite dei personaggi reali sono da sempre una grandissima fonte d’ispirazione: le biografie, spesso tormentate e appassionate, dei grandi pittori della storia da sempre affascinano il pubblico, curioso di scoprire che cosa si cela dietro alle vite di questi geni universali.
Ecco quindi a voi una serie tra i migliori film dedicati alla vita di alcuni fra i più celebri artisti di tutti i tempi!
Tra le migliori pellicole è impossibile non citare “Brama di vivere” che regala agli spettatori una delle più belle interpretazioni di Kirk Douglas . Realizzato nel 1956, per la regia di Vincent Minnelli e George Cukor , in questo film viene fatto un ritratto della figura di Vincent Van Gogh. Animato dal desiderio di aiutare il prossimo e comunicare con gli altri, l’artista è alla ricerca di Dio e si reca tra i minatori del Borinage: tuttavia, Vincent non riesce ad esprimersi come vorrebbe e, una volta tornato a casa da una missione ormai fallita, non si sente a proprio agio nemmeno nell’ambiente famigliare. Così, decide di allontanarsi stabilendosi ad Anversa, dove conosce Christine, una donna che ha pietà di lui e diventa la sua modella, oltre che sua convivente. Il carattere inquieto di Vincent gli crea però dei problemi: sarà suo fratello Theo a correre in suo aiuto, portandolo a Parigi, luogo in cui il pittore incontra i colleghi impressionisti. Più tardi Van Gogh si trasferirà ad Arles e lì, aiutato da un ambiente e da un clima particolarmente favorevoli riuscirà a esprimere tutto il suo talento, i suoi sentimenti e il suo animo travagliato. Un momento felice che però è destinato a durare molto poco: il suo male psicologico tornerà a logorarlo, fino a portarlo al gesto più estremo e tragico di tutti. Al 2018, invece, risale un altro film sempre dedicato all’immortale pittore olandese: “Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità” diretto da Julian Schnabel e con Willem Dafoe nei panni del protagonista. L’interpretazione data dall’attore è stata così intensa da essere nominato agli Oscar come miglior attore protagonista.
Uscito nel 1965, “Il tormento e l’estasi” ha come protagonista l’attore hollywoodiano Charlton Heston qui chiamato a vestire i panni dell’ irrequieto Michelangelo Buonarroti. Diretto da Carol Reed , questo kolossal è ambientato nel periodo in cui Michelangelo sta scolpendo la prima delle quaranta statue commissionategli da Giulio II per il suo monumento funebre. Mentre è al lavoro per questo progetto, il papa lo incaricherà anche di decorare la volta della Cappella Sistina. Michelangelo accetta l’incarico seppur con qualche riserbo, rimanendo insoddisfatto di come ha dipinto alcuni apostoli. Tuttavia, superato il periodo di crisi, l’artista si rimetterà al lavoro ritrovando nella sua opera la forza per andare contro le convenzioni e donare all’umanità uno dei più grandi capolavori della storia della pittura internazionale.
Nel 2003, i cinema di tutto il mondo hanno potuto proiettare uno tra i migliori film dedicati ad un’artista, ovvero “Frida”. Diretto da Julie Taymor , il film con Salma Hayek nei panni della protagonista racconta la storia della pittrice messicana Frida Kahlo che ha dovuto convivere con la sofferenza e il dolore (fisico e psicologico) sin da ragazza. Tutto, infatti, inizia quando in un giorno come tanti viene travolta da un autobus, rimanendo vittima di un gravissimo incidente stradale: questo la costringe a letto per moltissimo tempo e sarà in quei momenti difficili che Frida comincerà a dipingere per esprimere sé stessa. Il film si concentra poi anche sulla relazione tra la pittrice e Diego Rivera, a sua volta celebre pittore: per lei, sicuramente, lui è l’amore di una vita ma Diego è anche un gran donnaiolo oltre che un gran traditore. Dopo un burrascoso periodo di separazione i due torneranno insieme ma la vita di Frida si interrompe a soli quarantasette anni a causa di alcune complicazioni dovute all’ennesima operazione subita.
Sempre del 2003 è un altro film che indaga la vita di un artista tanto conosciuto, quanto misterioso: Jan Vermeer. Tratto dall’omonimo romanzo di Tracy Chevalier, “La ragazza con l’orecchino di perla”, diretto da Peter Webber , è ambientato nella Delft del 1665 e segue le vicende di Griet (interpretata da Scarlett Johansson), una ragazza che, a causa dei problemi economici in cui verte la sua famiglia accetta di servire in casa del pittore Vermeer (che ha il volto dell’inglese Colin Firth). La giovane, dopo alcune iniziali difficoltà, riuscirà a guadagnarsi la fiducia del padrone tanto da avere accesso al suo studio personale: imparerà a miscelare i colori e tutti i segreti del suo mestiere fino a posare come modella per un ritratto destinato a entrare nella storia dell’arte ma anche a dare scandalo. Nella finzione cinematografica, infatti, il pittore fa indossare due preziosi orecchini di perla della moglie alla domestica: un gesto che passerà tutt’altro che inosservato.
Ambientato nella New York degli anni ’80, “Basquiat” (1996) segue la vita di Jean-Michel Basquiat, destinato a diventare uni dei pittori contemporanei di maggior successo. Il film di Julian Schnabel racconta l’ascesa del diciannovenne che da graffitaro senza fissa dimora della New York underground diventa uno dei personaggi più in vista della scena artistica americana e non solo : l’incontro con il padre della Pop Art Andy Warhol cambierà per sempre la sua vita e Basquiat inizierà a diventare famoso e ad essere apprezzato da pubblico e critica. Un’ascesa, però, che si arresterà drammaticamente con la sua morte avvenuta a soli 26 anni a causa dalla sua dipendenza dalla droga.
Ancora del 1996 è “Surviving Picasso”, diretto da James Ivory. Il film narra la vita e le vicende di Pablo Picasso (interpretato da Anthony Hopkins) dal punto di vista della sua amante Françoise Gilot (l’attrice Natascha McElhone), dalla quale l’artista ha anche avuto due figli. Un ritratto atipico e intimo che ci restituisce non il genio che noi tutti conosciamo ma un uomo frastornato dalle tante passioni e dai sentimenti che prova per le sue opere e per le sue donne.
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