Eugenio Viola, curatore del Padiglione Italia alla Biennale 2022 ha scelto un solo artista a rappresentare l’Italia: è Gian Maria Tosatti.
Il rumor aleggiava da tempo nell’ambiente, almeno da quando qualche mese fa, era stato annunciato il curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2022 diretta da Cecilia Alemani.
“Per me un grande onore e privilegio”, aveva commentato Viola dopo la nomina del ministro Dario Franceschini. “Lavorerò al massimo dell’impegno, eticamente, consapevole della responsabilità per il prestigioso incarico che mi è stato affidato”.
Ora l’annuncio, in anteprima per il Corriere della Sera, dell’artista che sarà il protagonista del Padiglione Italia: per la prima volta Gian Maria Tosatti sarà l’unico artista del più grande padiglione nazionale alla Biennale di Arti Visive 2022.
La conferma arriva poche ore dopo la nomina di Tosatti come nuovo direttore artistico della Quadriennale di Roma per il triennio 2021-2024.
Chi è Gian Maria Tosatti?
Gian Maria Tosatti è nato a Roma nel 1980. Vive e lavora tra Napoli e New York. Ha completato la sua formazione in campo performativo presso il Centro di Sperimentazione e Ricerca Teatrale di Pontedera. Nel 2005 torna a Roma per intraprendere un viaggio nel campo della connessione tra architettura e arti visive, realizzando principalmente grandi installazioni site-specific. I suoi progetti, di solito, sono indagini a lungo termine sul concetto di identità, sia sul piano politico che spirituale. Il suo lavoro è stato esposto al Hessel Museum del CCS BARD (New York – 2014), al Museo MADRE, (Napoli – 2016), al Lower Manhattan Cultural Council (New York – 2011), alla Galleria Nazionale (Roma – 2017), al Petah Tikva Museum of Art (Petah Tikva – 2017), al Museo Archeologico di Salerno (Salerno – 2014) American Academy in Rome (Roma – 2013), Museo Villa Croce (Genova – 2012), Palazzo delle Esposizioni (Roma – 2008), Chelsea Art Museum (New York – 2009), BJCEM (2014), tra gli altri.
La dichiarazione di Tosatti dopo la nomina
“Lavorare a questo progetto è un grande onore e una grande responsabilità”, racconta Tosatti ad Artribune. “La proposta di Eugenio Viola è arrivata dopo un anno importante per me, segnato dalle due opere di Odessa e Istanbul, due progetti esaltanti, ma durissimi, fatti in piena pandemia. Anche il percorso fino a Venezia sarà impegnativo e, come sempre, al di là dei nomi, l’unica cosa veramente importante sarà l’opera che saremo capaci di presentare”.
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