Una Nuova Sede del Centre Pompidou Apre a Bruxelles

A chacun son Pompidou: una fabbrica d’auto in disuso diventa punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Artuu incontra Yves Goldestein, Direttore del Kanal-Centre Pompidou di Bruxelles.

Veerle Vercauteren ©️Fondation KanalStichting Kanal

Bagno di folla per l’inaugurazione del Kanal-Centre Pompidou, una propaggine dell’iconico museo d’arte di Parigi, che punta a catturare la scena artistica e culturale della capitale d’Europa.
Il nuovissimo museo d’arte moderna e contemporanea Kanal-Centre Pompidou, costruito in un ex fabbrica Citroën – un imponente edificio Art Deco di 35.000 metri quadrati – espone
attualmente centinaia di opere in prestito dal Centre Pompidou di Parigi, che detiene una delle principali collezioni al mondo di arte del XX e XXI secolo.
L’accordo, di durata decennale, permetterà al nuovo polo belga di esporre le opere del Centre Pompidou e ancora, di usufruire del marchio e dell’expertise dell’istituzione francese in materia di progettazione artistica e culturale.
L’idea di questo spazio, sostiene il Direttore Yves Goldstein, nasce in concomitanza con la sesta riforma statale, che ha attribuito alla regione di Bruxelles competenze e autonomie in campo culturale. La chiusura del Museo d’Arte Moderna nel 2011 ha creato un vuoto che andava colmato, specie in un paese da sempre sensibile all’arte moderna e contemporanea, con musei di fama mondiale e fiere d’arte del calibro di Art Brussels. In questo senso, il nuovo grande museo della capitale europea non vuole essere un “contenitore” di opere ma una piattaforma che consenta alle diverse istituzioni culturali di collaborare alla realizzazione di progetti comuni.

Veerle Vercauteren ©️Fondation KanalStichting Kanal

Prosegue il Direttore: «lo scopo principale del Kanal-Centre Pompidou non è quello di sostituirsi alle istituzioni già presenti sul territorio ma diventare il vero e proprio cuore pulsante del Belgio. Un luogo dove creare tutto ciò che non può essere sviluppato altrove, dove incontrarsi. Un luogo che permetta a chiunque, anche a chi non è solito frequentare musei, di avvicinarsi all’arte e godere del fascino della performance. Un luogo dove imparare, dove vivere». Non a caso, tiene a precisare Yves Goldstein, il Kanal-Centre Pompidou sorge nel quartiere Molenbeek, su quella linea di confine che separa i poveri dai ricchi di Bruxelles, chiamati a usufruire di uno spazio che non crea distinzioni. Kanal-Centre Pompidou ospita altresì un museo di architettura, dove è visibile parte della collezione del Centre International pour la Ville, l’Architetcure et le Paysage (CIVA).
Proprio questa auspicata versatilità del progetto ha spinto l’organizzazione a lanciare un anno pre-figurativo dal titolo “Kanal Brut”, la cui programmazione sarà affidata interamente a Bernard Blistène, Direttore del Centre Pompidou parigino. Da oggi fino al 10 giugno 2019, e prima della ristrutturazione il cui termine è fissato a fine 2022, verranno allestite mostre, performance e concerti. Lo scopo, aggiunge Yves Goldstein, è quello di «permettere al pubblico di entrare in sintonia con lo spazio espositivo». Questo anno, di prova è concepito come un laboratorio sperimentale. Verrà analizzato attentamente ogni dettaglio (orari di apertura, giorni di chiusura, ecc.), di modo da sviluppare una strategia che sappia offrire al pubblico un’esperienza d’interazione positiva.
L’ambizioso progetto belga ci invita quindi a riconsiderare in toto il modello museale contemporaneo. Kanal-Centre Pompidou non si fregia di un’identità prestabilita. Piuttosto sembra dare il via a un processo interattivo dove partner, pubblico e critica contribuiscono in egual misura alla nascita del “museo del futuro”, degno della capitale d’Europa.

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