Il 5 giugno Marco Cingolani inaugura la sua personale “Atelier du peintre“, promossa con il patrocinio della Galleria Gaburro di Milano che la ospiterà fino al 15 settembre.
Il pittore ha deciso di portare in scena 23 pezzi significativi, selezionati tra quelli che abitualmente lo circondano nel suo studio in Via Moscova a Milano. Le opere esposte, che variano per epoca e stile, rappresentano sia fonti di ispirazione che risultati del processo creativo di Cingolani, che ama lasciar “maturare” i suoi lavori come si farebbe con del buon vino. L’allestimento di questa esposizione è stato curato con un occhio di riguardo verso la ricreazione fedele dell’atmosfera dello studio dell’artista. Tra gli oggetti esposti si trovano colori, pennelli di diverse fatture e il tavolo da lavoro su rotelle di Cingolani, essenziale per il dinamismo creativo all’interno dello studio. Importante è anche la presenza di tre gigantografie dell’atelier, poste sui muri del lato destro della galleria, che fungeranno da sfondo biografico e cronologico dell’artista, arricchito da piccole opere rappresentative.
Cingolani con questa mostra desidera far conoscere al pubblico non solo le sue opere, ma tutto quello che concorre alla loro creazione, inclusi gli amici e le personalità che lo hanno influenzato. Molti di questi sono ritratti nei suoi lavori, e alcuni di essi, come afferma lo stesso artista, “sono morti da decenni, a volte da secoli” ma continuano a vivere nella sua arte. “Atelier du peintre” non è semplicemente una mostra d’arte; è una confessione, un dialogo aperto tra l’artista e il suo pubblico, una dichiarazione d’amore per i processi e le persone che alimentano la sua creatività. La Galleria Gaburro offre così l’occasione di comprendere meglio come lo spazio lavorativo e personale di un artista influenzi e plasmi l’arte che produciamo e ammiriamo.