A palazzo Costanzi di Trieste “Komorebi” di Marina Legovini

Fino al 4 agosto Palazzo Costanzi a Trieste ospita la mostra “Komorebi“, un’esposizione di opere di Marina Legovini, a cura di Elena Cantori.

Komorebi“, termine giapponese che descrive la luce che filtra tra le foglie degli alberi, rappresenta perfettamente l’essenza del lavoro di Marina Legovini. Conosciuta a livello internazionale per la sua maestria nell’acquerello, Legovini crea paesaggi di pura poesia che catturano momenti fugaci e intensi della natura. La mostra comprende circa 50 opere di vari formati, molte delle quali inedite, realizzate sia con la tecnica dell’acquerello sia ad olio, quest’ultimo lavorato come fosse acquerello, per mantenere la leggerezza e la trasparenza tipiche della sua arte.

Le opere in mostra rappresentano i luoghi cari all’artista, come il fiume Isonzo, la laguna gradese e il Carso rivolto al Golfo di Trieste. In particolare, una serie di lavori è dedicata ai pini neri devastati dagli incendi dell’ultimo anno. Marina Legovini descrive il suo processo creativo come un’osservazione della bellezza e dell’inquietudine dello spazio che si dilata tra cielo e terra, creando un’atmosfera onirica e, al contempo, violenta, quando l’aria si fa rarefatta nella calura del bosco incendiato.

La devastazione causata dagli incendi ha trasformato i pini neri in spettri carbonizzati, rivelando un suolo pieno di avvallamenti che raccontano un passato doloroso per gli abitanti del territorio. Tuttavia, questo tragico evento ha anche riportato alla luce la “Landa carsica” di secoli fa, offrendo un paradossale ritorno alle origini.

Il cielo è un altro protagonista delle opere di Legovini, con colori e sfumature che variano in base alle condizioni climatiche, alla stagione e all’ora del giorno. Spesso, il cielo si fonde armoniosamente con il mare, creando composizioni di straordinaria bellezza e profondità.

Marina Legovini, nata e cresciuta a Trieste, ha dedicato la sua carriera allo studio della natura e alla sua rappresentazione nelle sue opere che non solo ne offrono una visione onirica ma invitano a salvaguardare il nostro pianeta.

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