Al MET le donne che hanno cambiato la fotografia

Il MET propone una mostra che esplora il lavoro delle donne che hanno abbracciato la fotografia dagli anni Venti agli anni Cinquanta

Nel 1955 il MoMA organizzò The Family of Man, l’esposizione che riuniva i talenti della fotografia del XX secolo, da Henri Cartier-Bresson, Edward Weston, August Sander e tanti altri. Dei 251 artisti che parteciparono alla mostra, meno di 40 erano donne.

La nuova mostra inaugurata dal MET agli inizi di luglio prosegue i recenti sforzi per reinserire le donne nella storia della fotografia con The New Woman Behind the Camera

Organizzata da Andrea Nelson e Mia Fineman con Virginia McBride, la mostra presenta 120 donne fotografe attive nel XX secolo provenienti da oltre 20 paesi.

La mostra è la prima ad avere un approccio internazionale al tema, mettendo in evidenza il lavoro innovativo delle fotografe nella ritrattistica in studio, nella moda e nella pubblicità, nella sperimentazione artistica, nella street photography, nell’etnografia e nel fotogiornalismo. 

Ispirata al fenomeno globale della New Woman, la mostra intende rivalutare la storia della fotografia e promuovere nuove e più incisive conversazioni sul contributo delle donne nella fotografia.

L’attenzione non è rivolta solamente alle artiste occidentali già note, come Dorothe Lange e Claude Cahun, ma anche ad artiste poco conosciute di altri parti del mondo il cui lavoro è stato influente.

Alcune fotografe in mostra al MET

Tra le fotografe troviamo Ilse Bing, soprannominata la regina di Leica, che è stata una delle più importanti fotografe europee nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale. 

Il suo soprannome deriva dalla piccola fotocamera Leica che portava sempre con sé e che utilizzava per catturare la stravaganza della modernità spesso enfatizzata dalle composizioni diagonali.

Autoritratto di Ilse Bing ©Ilse Bing EstateCollection of Michael Mattis and Judith Hochberg

In mostra ci sono anche immagini di Consuelo Kanaga, definita dal New York Time una delle più importanti donne fotografe del suo tempo. Tuttavia oggi non gode ancora della considerazione che merita, anche rispetto ad alcuni artisti che contava come amici come Imogen Cunningham, Alfred Stieglitz e Tina Modotti.

Tutto ciò probabilmente è dovuto all’indole di Kanaga, la quale non amava l’autopromozione, e in parte alla natura del suo lavoro, poiché i ritratti sobri di neri americani non si sono annunciati come grandi immagini empatiche quali sono.

La sua opera più famosa, She Is a Tree of Life to Them del 1950, ritrae una madre nera con i suoi due figli ritratti contro un muro di cemento. 

Qui gli sguardi penetranti dei soggetti e l’utilizzo della luce in modi sottili ed eleganti mostra in toto l’approccio di Kanaga verso la fotografia.

La mostra The New Woman Behind the Camera si sposterà alla National Gallery of Art di Washington.

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