AMÍME, a Carloforte un progetto fotografico diffuso

AMÍME non è solo un progetto artistico, ma una sfida: portare la fotografia contemporanea nelle strade di Carloforte per sensibilizzare la comunità e i visitatori sulla tutela dell’ambiente e del territorio dell’Isola di San Pietro. Questa iniziativa, che ha preso avvio con un’esposizione al Teatro Cavallera, si estende ora lungo le vie del Paìze, offrendo uno sguardo unico e autentico su un luogo ancora incontaminato. Fino al 28 settembre, i 25 dittici fotografici dell’artista Maurizio Pighizzini saranno esposti all’aperto, trasformando la cittadina in una galleria a cielo aperto.

AMÍME — termine che in dialetto Tabarchino significa “guardami” — è un invito alla scoperta, un appello a fermarsi e osservare con attenzione le bellezze e le fragilità dell’isola. I dittici di Pighizzini, curati in collaborazione con il produttore Federico Gualdi, sono un’ode visiva alla dualità: due immagini che si riflettono e si completano, raccontando il mare e il riflesso della terra, gli abitanti e i turisti, l’acqua e la sabbia, le onde e il vento, l’uomo e la donna. Queste coppie di fotografie creano un gioco di contrasti e armonie che rispecchiano l’essenza stessa di San Pietro, dove la natura resta immutabile nel tempo mentre gli esseri umani continuano ad evolversi.

Il progetto non è nato solo da una passione condivisa tra il fotografo e il produttore esecutivo, ma dalla volontà di restituire qualcosa all’isola che ogni anno li accoglie con la sua autenticità e il suo fascino. Attraverso la vendita dei dittici, AMÍME mira a finanziare iniziative di educazione civica e di sensibilizzazione per la tutela del mare e delle spiagge dell’Isola di San Pietro, dimostrando come l’arte possa essere un veicolo potente per il cambiamento sociale e ambientale.

La mostra diventa così un percorso di esplorazione e scoperta. La mappa ufficiale, disponibile gratuitamente all’infopoint di Carloforte, guida i visitatori tra i vicoli e gli angoli nascosti del Paìze, facendo emergere il fascino nascosto di un luogo ricco di storia e cultura. Ogni dittico, numerato in tiratura limitata, firmato dall’artista e accompagnato da un certificato di autenticità, non solo rappresenta un’opera d’arte unica, ma un pezzo di un racconto più ampio e collettivo che invita a riflettere sulla necessità di proteggere un territorio fragile.

La fotografia di Maurizio Pighizzini si presenta come uno strumento di documentazione e di narrazione fluida, a volte ironica, a volte malinconica, capace di svelare la realtà sotto una luce nuova, filtrata attraverso il linguaggio visivo che unisce elementi di reportage distorto e una chiave pop. È un racconto sincero, che mostra le diverse anime dell’isola e ne mette in evidenza le dicotomie, facendoci percepire l’interdipendenza tra uomo e natura: due elementi che, come i dittici, non possono esistere l’uno senza l’altro.

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