La quarta edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE vede protagonisti gli artisti Riccardo Benassi, Monia Ben Hamouda e Binta Diaw, selezionati per aver sviluppato opere site-specific che indagano e riscrivono l’immaginario contemporaneo. Questo prestigioso premio, nato dalla collaborazione tra MAXXI e Bulgari, si propone come un trampolino per le nuove generazioni di artisti italiani e internazionali, contribuendo alla loro visibilità e al consolidamento della collezione permanente del museo. Curata da Giulia Ferracci, la mostra è aperta nella Sala Gian Ferrari del MAXXI dal 25 ottobre, proseguendo fino al 2025, anno in cui sarà annunciato il vincitore, il cui lavoro sarà acquisito dal museo. Il pubblico avrà inoltre la possibilità di esprimere una preferenza per l’opera preferita, in un dialogo interattivo e inclusivo.
Riccardo Benassi (Cremona, 1982), noto per il suo approccio multidisciplinare, crea opere che esplorano i legami tra spazio, tempo e tecnologia. I suoi lavori, spesso realizzati tramite installazioni che integrano video, testo e suono, analizzano la trasformazione dell’esperienza umana nell’era digitale. Benassi, che ha esposto in musei internazionali come il Centre Pompidou e il Palais de Tokyo, concentra la propria ricerca sui cambiamenti sociali derivati dall’uso quotidiano della tecnologia. Nelle sue opere, lo spettatore è immerso in un ambiente che stimola una riflessione critica sul mondo virtuale e sulle connessioni digitali. Per il MAXXI BVLGARI PRIZE, Benassi ha concepito un’opera che si propone di esplorare il confine tra reale e digitale, invitando i visitatori a riflettere sul loro stesso rapporto con la tecnologia, in un periodo storico in cui i confini tra naturale e artificiale sono sempre più sfumati.
Monia Ben Hamouda (Milano, 1991) porta una visione estetica profondamente legata all’intreccio tra le sue radici culturali e le problematiche identitarie contemporanee. Con un background culturale misto e una forte inclinazione all’utilizzo di materiali contrastanti, Ben Hamouda sviluppa opere che integrano elementi figurativi e astratti, facendo spesso riferimento al simbolismo e alle ritualità nordafricane. Le sue installazioni e sculture rivelano un’interessante fusione di elementi tradizionali con tecniche contemporanee, esplorando temi di identità, spiritualità e appartenenza. Per la mostra del MAXXI, l’artista ha realizzato un’opera site-specific che rivisita l’estetica islamica in chiave contemporanea, creando una connessione tra sacro e profano e interrogando il concetto di rappresentazione culturale in un contesto globalizzato.
Binta Diaw (Milano, 1995), giovane artista di origini senegalesi, esplora i temi della diaspora africana e delle questioni di genere, traducendo le sue riflessioni in opere che combinano materiali organici e simbolici. Diaw si è distinta per la capacità di reinterpretare i temi della migrazione e dell’identità culturale, dando vita a installazioni che raccontano storie di resilienza e trasformazione. Con un linguaggio visivo potente e diretto, le sue opere mirano a sensibilizzare il pubblico sulle dinamiche di esclusione e appartenenza, in un mondo caratterizzato da movimenti migratori e trasformazioni culturali. Per il MAXXI, Diaw ha creato un’installazione che unisce materiali simbolici e organici, esprimendo un senso di radicamento e memoria che mette in risalto le connessioni tra individuo e collettività.
Il MAXXI BVLGARI PRIZE di quest’anno è segnato da un’importante novità: l’introduzione del MAXXI BVLGARI PRIZE for Digital Art, un riconoscimento speciale per il miglior progetto digitale assegnato a Roberto Fassone. La scelta sottolinea l’interesse del museo nel sostenere le nuove forme di espressione legate alle tecnologie digitali. Il 17 gennaio 2025, in occasione dell’annuncio del vincitore principale, Fassone presenterà nella hall del MAXXI il suo progetto And we thought (2021 – ongoing), una produzione Sineglossa che indaga il rapporto tra autorialità e intelligenza artificiale. Il progetto solleva interrogativi sul ruolo dell’artista nel mondo contemporaneo, esplorando come l’intelligenza artificiale possa influenzare l’immaginazione e sfidare le logiche autoreferenziali del sistema artistico.
Dal suo debutto nel 2001 come Premio per la Giovane Arte, il MAXXI BVLGARI PRIZE si è evoluto fino a diventare, con il supporto di Bulgari, un pilastro della collezione d’arte contemporanea del MAXXI, rappresentando un’occasione di lancio per artisti emergenti. Negli anni, il premio ha valorizzato e promosso talenti di grande rilievo, contribuendo alla loro crescita e affermazione sulla scena internazionale. Artisti come Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Vanessa Beecroft e Marinella Senatore sono solo alcuni dei nomi che hanno fatto parte delle edizioni passate, consolidando il Premio come un punto di riferimento nell’arte contemporanea italiana e internazionale.
Con un programma espositivo che si conclude nel 2025, la quarta edizione del MAXXI BVLGARI PRIZE continua a promuovere la creatività e l’innovazione, offrendo una piattaforma d’espressione per artisti le cui opere rappresentano uno sguardo originale e impegnato sui temi della contemporaneità.