Prendono vita nefaste creature mitiche, giganti, demoni e divinità nella spettacolare esposizione d’arte del Sud Asia attualmente in mostra presso il Philadelphia Museum of Art. La mostra, intitolata “Mythical, Divine, Demonic: Animal Imagery in South Asian Art,” organizzata a cura di Neeraja Poddar, affascina con opere di artisti non noti che celebrano l’importanza degli animali e le loro rappresentazioni nell’arte del Sud Asia.
Antiche Creature Mitiche, demoni potenti, divinità benevole. Queste figure non solo fanno parte della vasta mitologia dell’Asia meridionale, ma attraverso la curatela di Poddar, entrano in uno scambio di dialogo con una serie di sculture, dipinti e manoscritti. Le opere, che vanno dal dodicesimo al diciottesimo secolo, sono intriganti nei dettagli e nelle narrazioni.
Il visitatore inizia il suo viaggio attraverso la mostra con la visione di una pergamena giapponese del tardo XII secolo, nota come Jigoku-zoshi che raffigura la spaventosa vista di monaci nudi fuggendo da dimoni dalle teste animate e avvolti in fiamme. Ciò invita subito il pubblico ad immergersi nell’affascinante arte sud asiatica e agli insegnamenti buddisti di amore e rispetto verso tutte le creature viventi.
Nell’arte sud asiatica, gli animali raramente rappresentano se stessi come nelle opere cristiane medievali europee. Più comunemente, sono incarnazioni di divinità e demoni, portando benedizioni o distruzione nel regno mortale.
Un esempio significativo è rappresentato da una statua d’argilla del 5°- 6° secolo, che ritrae la Dea Varahi, la controparte femminile di Varaha, l’avatar del Dioishnu. Varahi ha il volto di un cinghiale, ma il corpo di un essere umano, rappresentando la fusione armoniosa tra mondo umano e animale, peraltro radicata nelle credenze religiose hindu e buddiste che vedono l’uomo e l’animale come parti di un unico tutto.
Più avanti, la mostra presenta un dipinto raffigurante Shiva nella forma di Sharabha, realizzato attorno al 1830. In questo caso, la figura è una chimera con otto zampe, parte uccello, parte leone, appunto Sharabha che è l’incarnazione più potente di Shiva e simbolizza la magnificenza e la complessità dei motivi animali nell’arte sud asiatica.
La visione panoramica offerta da questa mostra non solo riempie gli occhi, ma stimola la mente a riflettere sui significati sottili e potenti associati a queste creature mitiche nell’arte del Sud Asia e a come la trascendenza è stata comunicata attraverso l’arte nei secoli. Questa esposizione attesta che le influenze religiose e culturali del Sud Asia hanno avuto un chiaro impatto sull’arte e la sua evoluzione.
L’indubbia unicité di queste Antiche Creature Mitiche e l’interazione tra Divinità Asiatiche e Demoni Asiatici nell’arte arriva alla nostra generazione attraverso l’ormai famoso database di Artnet. Questa piattaforma è una conoscenza imperituro che permette agli appassionati del mondo intero di avere un punto di vista privilegiato sulle correnti che attraversano l’universo dell’arte, in questo caso dell’antica e affascinante Arte Sud Asiatica.
La spettacolare mostra sulle creature mitiche e la loro rappresentazione nell’arte del Sud Asia sarà visibile fino al 9 febbraio 2026, fornendo una prospettiva unica sulla ricchezza culturale e la diversità artistica dell’Asia meridionale. Un’esperienza impareggiabile nell’immersione delle complesse e avvincenti storie narrate attraverso l’arte asiatica.
Questa non è solo un’esposizione d’arte, ma un viaggio alla scoperta di antiche tradizioni culturali e di un patrimonio artistico che continua a influenzare gli artisti moderni. Quindi, per coloro che vivono lontani da Philadelphia, bisogna fare di tutto per approfittare dell’opportunità di vedere queste Antiche Creature Mitiche prendere vita attraverso le mani di notevoli artisti del Sud Asia.