Il fisico incontra il digitale con gli NFT di Aorist
L’Arte Digitale fa il suo ingresso alla Biennale di Venezia in programma dal 23 aprile al 27 novembre 2022, sotto la direzione artistica dell’italiana Cecilia Alemani che ha scelto come titolo della manifestazione Il latte dei sogni.
«La Biennale si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra»ha detto la curatrice Cecilia Alemani.
Tra i molti eventi collaterali sparsi per la Laguna troviamo il ricco programma presentato da Aorist.
Chi è Aorist?
Aorist è un’istituzione culturale di nuova generazione che crea un ponte tra il digitale e il fisico, in particolare si occupa di creare nuove occasioni definite phygital sostenendo artisti che creano NFT ma con un occhio di attenzione sempre rivolto al clima.
Attraverso programmi culturali interdisciplinari, commissioni di artisti, installazioni immersive e partnership globali, Aorist fornisce una piattaforma per artisti, collezionisti e appassionati per esplorare e apprezzare l’arte d’avanguardia.
Aorist sfrutta la tecnologia web3 per offrire strumenti avanzati agli artisti per superare i limiti della loro pratica artistica, mentre protegge i principi di proprietà, autenticità e diritto d’autore.
Aorist è fondata da Pablo Rodriguez-Fraile, un pioniere, mecenate e innovatore nell’ecosistema NFT; Ximena Caminos, creatore di luoghi, stratega culturale e curatore, e Andrea Bonaceto, un artista e imprenditore.
Il Programma
Aorist porterà una nuova modalità di fruizione delle opere a Venezia, gli artisti che l’istituzione ha scelto di rappresentare sono: DRIFT, Rafaël Rozendaal e Jonas Lund. Ognuno dei tre artisti ha creato il proprio progetto site specific unendo l’arte digitale a quella fisica.
L’installazione immersiva Observation di Rafaël Rozendaal utilizza specchi e schermi per trasformare uno spazio intimo in un mondo digitale infinito e completamente coinvolgente. Pioniere del ‘Post-Internet’, Rozendaal crea opere d’arte sotto forma di siti web dal 1999.
Jonas Lund esplora come i sistemi di valore giocano nel contesto del fare arte e della valutazione dell’arte in MVP (Most Valuable Painting), un progetto generativo e partecipativo online in cui 512 dipinti digitali individuali cambiano ed evolvono, ottimizzandosi per diventare più desiderabili in base ai dati di coinvolgimento del pubblico e alle vendite.
Il collettivo DRIFT mette in scena la loro prima performance aerea al chiuso con un drone dal titolo Social Sacrifice. Esplorando le dinamiche di sciame esibite da un banco di pesci che incontra un predatore, il lavoro evidenzia le tensioni che emergono tra azione collettiva e libertà individuale. L’installazione è un’opera realizzata in collaborazione con il famoso dj Don Diablo che ha creato la musica dell’installazione.
Chiamati CodeX, i progetti di Venezia mostrano il lavoro di artisti che rendono visibili forze invisibili, per capire come potrebbero influenzare i modi di vivere e connettersi con l’ambiente circostante.
Cover Photo Credits: Courtesy Aorist