La terza edizione di Cagliari Urbanfest – Generazioni Metropolitane, in programma dal 19 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025, segna un ulteriore passo avanti nel processo di integrazione tra arte e territorio, con la street art al centro di un dialogo che coinvolge non solo gli artisti, ma anche le comunitร locali. L’evento, curato con grande sensibilitร da Ivana Salis e Barbara Catte, rappresenta una riflessione profonda sulla sostenibilitร sociale, un tema che permea ogni aspetto del festival e che invita a considerare l’arte come strumento di trasformazione collettiva.
Fin dallโinizio, la scelta di concentrarsi su Sant’Elia non appare casuale. Questo quartiere, spesso marginalizzato, diventa lo scenario di una rigenerazione urbana che va oltre la semplice decorazione murale. Gli artisti non si limitano a realizzare opere dโimpatto visivo, ma instaurano un dialogo con gli abitanti, rivelando storie e identitร che altrimenti rimarrebbero nascoste. ร il caso di Racconti di SantโElia, il progetto di Alessandra Cecchetto, che dal 19 ottobre 2024 attraverso la fotografia offre una narrazione collettiva del quartiere, ponendo lโaccento sul valore della partecipazione attiva.
Significativa รจ anche la presenza di artisti di calibro internazionale come Tellas, che con il suo murale Sunset a partire dal 22 ottobre riesce a fondere il paesaggio urbano e naturale, trasformando una parete cieca in un’opera che dialoga con il contesto circostante. Il murale non รจ un mero intervento estetico, ma un richiamo alla fluiditร e al passaggio del tempo, elementi che ben si collegano al tema della rigenerazione.
Lโopera di Marco Rรจa, invece, dal 23 ottobre, con il suo murale Il Pane, apre una riflessione sulla quotidianitร e sulle radici della vita comunitaria, affrontando temi come il lavoro e la sopravvivenza. Interessante qui il legame con il progetto โCabine dโAutoreโ, che dimostra come la collaborazione tra arte e imprese possa portare a iniziative di riqualificazione urbana capaci di coinvolgere non solo i creativi, ma anche la cittadinanza.
La seconda fase del festival, dal 9 al 26 gennaio 2025, si concentrerร su una serie di mostre di arti visive. La Fondazione per lโarte Bartoli-Felter ospiterร la mostra Burnout, in cui il collettivo FUORISEDE affronterร le conseguenze psico-fisiche delle moderne condizioni lavorative. Presso Spazio e Movimento, Enrica Sirigu presenterร lโinstallazione audiovisiva Confini, che esplora le tematiche delle discriminazioni di genere e delle molestie sul lavoro. La collettiva Nuove Illusioni, dal 9 gennaio, vedrร la partecipazione di quattordici artisti che rifletteranno sugli effetti della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale.
Cagliari Urbanfest dimostra quindi di essere un festival non solo ben curato e variegato, ma anche necessario. Esso pone lโarte al servizio della comunitร , dimostrando che la creativitร puรฒ generare cambiamento, riscoprendo lโidentitร urbana e favorendo una riflessione collettiva su temi cruciali come il lavoro, la tecnologia e la coesione sociale.