Artecinema: JR apre al San Carlo con Tehachapi rompendo (ancora una volta) gli schemi

Artecinema è giunta al trermine anche quest’anno.

Nella prestigiosa cornice del Real Teatro di San Carlo, come ogni anno dal ’96, va in scena la serata inaugurale dell’ormai storica rassegna sui film d’arte, ideata e curata dallo Studio Trisorio, giunta alla sua 29° edizione.

In platea e nelle gallerie la Napoli mondana, agghindata a festa e che va ad impazzire per questi gran galà, si incontra con la componente creativa, in un crossover di eleganza e posticcia improvvisazione trasandata ma griffata. Il teatro è gremito di artisti, addetti stampa, giornalisti, fotografi, galleristi, possibili acquirenti, registi, attori e semplice pubblico pagante.

Una vera occasione per mettere in mostra la propria partecipazione alla vita culturale della città ed assistere ad un qualcosa che, in fin dei conti, è indubbiamente interessante. Artecinema 2024 apre quindi i battenti e lo fa con una proiezione celebrativa del 50° anniversario dello Studio Trisorio, che cade proprio quest’anno e che merita un breve recap da parte di Lucia e Laura Trisorio, sul percorso che ha portato, e continua a portare, a Napoli molti artisti internazionali. La numerosa partecipazione è la giusta ricompensa per il lavoro svolto.

Mark Rothko Red Band

Qualche riga va dedicata allo Studio napoletano, scuola Lucio Amelio, da cui eredita l’interesse per gli artisti contemporanei, l’amicizia con Joseph Beuys, l’amore per le nuove forme d’arte e per le avanguardie artistiche. L’apertura alla fotografia negli anni 70 come nuova forma d’arte e poi la Video Art negli anni 80. Una tradizionale attenzione per le nuove tecniche e tecnologie e l’idea lungimirante di dedicare al film d’arte un festival di rilievo e dal respiro internazionale, sono sicuramente alcuni dei fattori che collocano di diritto lo Studio Trisorio tra le principali realtà per la raccolta e lo studio dell’arte contemporanea.

Al termine della celebrazione vengono invitati sul palco quattro registi presenti in sala, Davide Bassanesi per Emilio Isgrò. Autocurricculum sotto il sole (Italia, 2024), il duo Lloyd Stanton e Paul Toogood per The Warhol effect (USA, 2024) e Denis Sneguriev per Pussy Riot: Rage against Putin (Francia, 2023), che presentano i loro progetti, inclusi nella selezione di 25 film destinata alle proiezioni gratuite presso la sala stile Liberty del Teatro Augusteo dal 17 al 20 ottobre.

Tra questi The Piligramage of Gilbert & George di Mike Christie (Regno Unito, 2024), un documentario su Rothko che appare troppo virgolettato e romanzato, Mark Rothko, le peinture vous regarde di Pascale Bouchénic (Francia, 2023) e Jeff Koons. Un ritratto privato di Pappi Corsicato (Italia, 2023) in cui emerge un Jeff Koons moderato e tradizionalista, molto diverso da come lo si immagina. Un lavoro forse di riabilitazione dell’immagine dell’artista da parte del regista napoletano, che presenzia alla proiezione. C’è da rimanerne stupiti. 

Tornando invece alla serata inaugurale, si parte con l’ospite più atteso, l’artista francese JR, che però non è in sala, ma manda un video da casa sua in cui si scusa con la platea per la sua assenza. Artista totale e fotografo anticonformista, forse non adatto allo star system, alle platee e ai riflettori.  Una personalità concreta che utilizza la sua creatività per aprire un dibattito e lavorare sull’umanità e sulla condivisione, per includere e sensibilizzare sulla mancanza di rispetto dei diritti  universali dell’uomo, anche in società che si autodefiniscono democratiche e progressiste. 

02+Tehachapi+By+JR+©+Camille+Pajot

JR, Tehachapi:

Il film documentario Tehachapi (Francia 2023) proiettato in anteprima il 12 giugno a Parigi dopo varie previews in giro per la Francia, a cui ha lavorato dal 2019 al 2022, è ambientato nel carcere di massima sicurezza di Tehachapi, nell’immenso nulla del deserto californiano e mette sotto i riflettori il sistema carcerario negli USA.

All’interno delle carceri, il sistema perpetuato di punizioni disciplinari inflitte ai detenuti, innesca un meccanismo perverso che tende a peggiorarne il comportamento, aumentando il livello di odio e quindi di tendenza alla violenza e al crimine anche all’interno del penitenziario. Contrariamente a come dovrebbe avvenire con la riabilitazione dell’essere umano alla vita civile, il detenuto si ritrova a vedere aumentare gradualmente gli anni che dovrà trascorrere in stato di carcerazione.

JR ha ideato l’infiltrating art, un metodo di lavoro che gli permette di entrare in contatto con gruppi di persone ed instaurare con loro un rapporto di fiducia, allo scopo di creare qualcosa che racconti le loro storie, caratteristica che troviamo anche nel suo progetto Inside Out.

Tehachapi By JR © Marc Azoulay

In Tehachapi è entrato in contatto con 28 detenuti inseriti in un percorso di riabilitazione del carcere, ha registrato le loro testimonianze con un microfono e poi ha scattato a ciascuno di loro una serie di fotografie ad altissima definizione con punto di vista dall’alto ed ha lavorato il collage in post produzione nel suo studio.

Poi, tornato successivamente nel penitenziario con le stampe delle foto su grandi dimensioni, divise in rotoli come accade per la cartellonistica pubblicitaria, ha coinvolto tutti i presenti all’incollaggio, detenuti, guardie carcerarie e suoi collaboratori, in un lavoro di cooperazione determinato ed impeccabile. Durante le riprese, man mano che si avanza nel pasting, lo spazio enorme destinato al collage si riempie dei volti dei detenuti che guardano verso l’alto.

Una volta completata l’immagine come da progetto, JR la fotografa complessivamente dall’alto con un drone e portata in studio assocerà ad ogni volto il racconto vocale registrato, per poi caricare la foto con gli audio di tutti i detenuti sull’applicazione JR:murals scaricabile gratuitamente. Dall’applicazione, cliccando su volti, è possibile ascoltare e conoscere la storia di ciascun detenuto. Questo il progetto finito.

Ma quello che emerge dal film, è che questo progetto va oltre la sua finitura materiale. Con la sua passione, innate qualità comunicative ed umane, JR medica le coscienze, allevia le sofferenze e lo fa con la sola arte. La durata illimitata del senso del suo lavoro, va ben oltre il progetto visibile.

Dimostra che l’arte può servire ad avvicinare, ad unire, a calmare, se non a guarire definitivamente a migliorare le proprie “infezioni”. Se proprio non ti concede la grazia, ti fa sperare in una possibile via da seguire per arrivarci. In molti dei detenuti partecipanti al progetto Tehchapi, hanno intrapreso un vero percorso di riabilitazione dopo aver lavorato con JR dal 2019 al 2022.

Alcuni si sono impegnati così tanto a migliorare se stessi che sono riusciti a trovare la via per la libertà. Kevin è uno di loro è la sua storia commuove. Non lo diresti mai ad un primo sguardo. Durante il film ha instaurato un rapporto di vera amicizia con l’artista francese e che tutt’ora continua. Quella di Kevin è una storia emblematica di cosa possa fare l’arte e per JR è l’unica cosa che forse realmente conta.

JR, artista fuori dagli schemi prestabiliti, fonda il suo lavoro sulle reazioni umane tramite l’arte. Artista nuovo, totalmente contemporaneo ed immerso nella sua epoca, da tenere sempre sotto osservazione perché stupisce.

Non solo eticamente come nel progetto Tehachapi (dal 2019 al 2022) che comprende una serie di lavori di incollaggio di Tromp l’oeil che aprono le cinta murarie del penitenziario, fatti in cooperazione con i detenuti, o nella serie Omelia Contadina (2019/2020) in cui coinvolge abitanti autoctoni di vari luoghi del mondo che hanno un forte legame con la terra dove vivono, ma stupisce anche per ciò che riesce ad offrire da un punto di vista meramente visivo.

Basti pensare alla sparizione del Louvre nel 2016, o ai suoi tromp l’oeil come La Nascita del 2024 alla Stazione Centrale di Milano.  Indubbiamente la proiezione più potente e significativa di questa edizione N°29, molto in tono con la tendenza dell’arte degli ultimi anni, con l’utilizzo di tecniche e tecnologie al servizio del messaggio potente, fuori dagli schemi. 

Un’arte attenta ai diritti umani, all’accoglienza, alla solidarietà e alla condivisione, al contrario di come, invece, sta decidendo di procedere l’esistenza.

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