Artificial Artechnology, un progetto tra arte e scienza

La Fondazione Carla Fendi ha presentato il suo progetto Artificial Artechnology alla 65a edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto

Artificial Artechnology è il progetto che la Fondazione Carla Fendi ha presentato nell’ambito della 65a edizione del Festival dei Due Mondi a Spoleto, rinnovando la sua connessione con la città. Un percorso che mette in contatto arte e scienza, temi di interesse della fondazione. 

Il progetto ha compreso la presentazione delle opere di Daniele Puppi e Gabriele Gianni e la consegna del Premio Carla Fendi STEM

Inoltre è stato possibile visitare l’Open Studio di Maïté Oucéni, prima ospite del progetto triennale di residenza artistica organizzato da Mahler & LeWitt Studios e supportato dalla fondazione. 

Frammento Fatica N.26 sulla Facciata del Teatro Caio Melisso

Frammento Fatica N26 di Daniele Puppi sulla facciata del Teatro Caio Melisso Courtesy NICO Ufficio Stampa

Un ingrandimento di “Frammento Fatica N.26”, un fotogramma tratto dall’omonima opera dell’artista Daniele Puppi, a ricoprire la facciata del Teatro Caio Melisso Spazio Carla Fendi nella Piazza del Duomo di Spoleto. 

Puppi con il suo lavoro ama indagare la spazialità e il concetto di interazione tra corpi e ambienti.

Riguardo alle sue “Fatiche” ci ha raccontato: “Mi incuriosiva comprendere come si muove il corpo all’interno di uno spazio architettonico che comunque ha delle dimensioni precise: un certo volume, un’altezza e una lunghezza definite.” 

Un artista che ha da sempre dimostrato un forte interesse per il potenziale espressivo della tecnologia.

Infatti, ci dice: “Ho sempre usato la tecnologia della proiezione e quella del suono portandole al massimo delle loro potenzialità tecniche. […] Ciò che di questo processo mi affascina è sicuramente anche la possibilità di utilizzare un qualcosa che nasce per un determinato motivo e stravolgerne la funzione così da creare un livello percettivo ulteriore che nelle sue funzioni canoniche non riuscirebbe a stimolare.”

REALITY?, un viaggio nell’inconscio collettivo con la VR

<strong> <strong>Reality di Gabriele Gianni Courtesy NICO Ufficio Stampa

L’opera di Gabriele Gianni un’installazione esperienziale in realtà virtuale che i visitatori hanno potuto provare nell’Ex Battistero della Manna d’Oro

Gianni ci ha raccontato il processo di creazione dell’opera. “Per REALITY? ho lavorato su livelli differenti, sono partito da un database di neuroni umani che ho reso 3D e ingrandito fino a invadere in realtà aumentata lo spazio circolare del battistero fino alla cupola, sfiorando i quali con la rappresentazione ‘aumentata’ delle proprie mani si intercettano pensieri, parole o intere riflessioni sul concetto di realtà o coscienza […]”

“Non c’è una linearità narrativa ma ogni esplorazione del visitatore è unica, l’interazione genera percorsi sempre diversi, la concatenazione dei frammenti sonori può avere una lettura razionale o emotiva.” 

Maïté Oucéni

Designer tessile nata in Francia nel 1993, è stata selezionata tra una rosa di candidati proposti dall’agenzia della Ethical Fashion Initiative organizzata dalle Nazioni Unite.

Il periodo di residenza e studio a Spoleto è cominciato il 5 giugno ed è tuttora in corso.

Il suo design sperimentale include la scultura e la progettazione di oggetti funzionali in cui tecniche tradizionali si abbinano ad approcci contemporanei e sostenibili – con particolare attenzione ai metodi di tintura che utilizzano vegetali e minerali.

Al festival abbiamo anche incontrato Maria Teresa Venturini Fendi, Presidente della fondazione. Potete leggere l’intervista qui.

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