É giunto all’ottava edizione il Blooming Festival, la manifestazione dedicata alle arti e alle culture digitali che ha avuto luogo il 6 e il 7 settembre a Pergola, tra I Borghi più belli d’Italia del territorio marchigiano.
Il festival è un progetto che nasce dalla connessione di realtà attivamente coinvolte nella promozione culturale quali Palazzo Bruschi, associazione locale dedicata a eventi e programmi sociali e artistici diretta da Rita Camilucci e lo studio romano fondato da Fabio di Salvo e Bernardo Vercelli Quiet Ensamble, un pilastro del panorama creativo e multimediale italiano.
La ricerca che il Blooming Festival sostiene prende in considerazione le declinazioni della cultura digitale, della musica e delle arti elettroniche, diventate oggi discipline oggetto di studi e approfondimenti come frutto dell’evoluzione e della diffusione di nuovi strumenti e linguaggi nel mondo dell’arte. Installazioni, opere di video-art e performance interpretano l’estro creativo degli artisti ospiti in contesti inediti che verranno valorizzati come simbolo del patrimonio storico e architettonico della città; spazi antichi e conosciuti si incontrano con luoghi insoliti e mistici, stimolando la fantasia del pubblico e diventano parte integrante delle opere.
Il progetto si inserisce nel piú ampio programma diffuso Pesaro 2024 – Capitale Italiana della Cultura e il rispettivo percorso tematico Blu: il colore della cuccagna: un palinsesto di esposizioni, residenze e workshop curato da Giovanni Gaggia, direttore dello spazio Casa Sponge, una dimora “dedicata all’arte contemporanea aperta al viaggiatore: arte contemporanea e paesaggio, azione e meditazione” oltre ad essere tra i Luoghi del Contemporaneo nominati dal Ministero della Cultura. Il tema del blu si ispira al colore della pianta tipica dell’area conosciuta come “guado” ed è il nucleo delle proposte espositive che sfociano nella mostra L’Oro Blu a cura di Leonardo Regano: un’occasione unica per valorizzare la storia e la tradizione locale che mette in dialogo le collezioni museali cittadine con le visioni piú contemporanee e innovative, come testimonia l’installazione Nativ0e di Nessie Studios.
L’arte digitale offre terreno fertile per l’incontro tra natura e tecnologia, un binomio che nasce da una nuova consapevolezza verso l’ambiente e le criticità che lo interessano e diventa propulsore di un’arte del cambiamento e della trasformazione. Gli artisti ospiti di questa edizione saranno Martin Messier, Guillaume Marmin, Aka Chang, Amelie Duchow , Ultravioletto, Encor Studio, Ginevra Nervi, And the Bear, Thek, Mauro Pace, Nessie Studios, Giulio Pernice e Francesca Gollo, Cora, Jacobi, Bad Clipping Studio.
Le produzioni che verranno presentate nelle location piú suggestive di Pergola, partono da assunti universali per tradurli attraverso le tecnologie visive e sonore, come a cercare una prospettiva piú immediata e fresca, che riesca ad arrivare agli occhi e al cuore dei visitatori solamente imbattendosi in esse.
“Blooming invita ad avventurarsi alla scoperta dei processi creativi all’intersezione tra arte, natura e tecnologia come in un magnifico, sconfinato giardino nel pieno della fioritura”
La fragilità degli equilibri umani e climatici é raccontata da Martin Messier, artista canadese che da 15 anni abbraccia le piú diverse applicazioni artistiche, dal video al suono, dalla robotica al lighting, nell’opera 1 drop 1000 years: la capacità del corpo di autoregolare la propria temperatura è un processo conosciuto come omeostasi ed è il risultato di un delicato bilancio di forze, che tanto nell’uomo quanto in natura, può essere tempestivamente minacciato. Gocce dense e cadenzate si materializzano dal soffitto sotto lo sguardo sorpreso del pubblico che è invitato a seguire la performance individuando variazioni di ritmo e di intensità ragionando su una condizione intima e globale allo stesso tempo.
L’Osservatorio Meudon di Parigi e l’Istituto di Planetologia e Astrofisica di Grenoble collaborano con Guillaume Marmin, artista visuale francese impegnato in opere immersive che utilizzano i media piú all’avanguardia senza peró escludere totalmente la realtà del presente. Oh Lord è frutto di una revisione archivistica di piú di 15000 immagini provenienti dai database dedicati alle attività solari, come il NASA’s Solar Dynamics Observatory, che documentano l’evoluzione del sole in tempo reale mostrando interessanti e stimolanti punti di riflessione. Un montaggio calcolato lascia aperte varie interpretazioni, figlie di sovrapposizioni luminose, tracce sonore e mappature storiche che sintetizzano movimenti e variazioni invisibili all’occhio umano ma padrone della dinamica biologica mondiale di cui tutti siamo parte.
Lo studio italiano Ultravioletto contestualizza nel nuovo scenario marchigiano l’installazione Urban Oracle, opera interattiva che ruota attorno alle potenzialità in continua evoluzione dell’intelligenza artificiale: la tecnologia diventa detentrice di risposte in un’opera che risponde a interrogativi sul mondo esterno istruita dagli autori, instaurando un dialogo multimediale e interdisciplinare tra il singolo individuo e la collettività. Freddi tubi al neon vengono investiti da onde di luce per disegnare parole in un pannello modulabile che svela risposte e suggerimenti, mentre nella seconda installazione una struttura cinetica sfrutta caratteri che ruotano seguendo moduli precisi e componendo frasi premonitrici e stimolanti.
Sara Pezzolesi è invece l’artista selezionata tra altre 50 candidature per la call internazionale #bloomingyou, con l’opera Algorithmic state of mind che verrà presentata nella chiesa dei Re Magi; sotto l’attenta direzione di Federica Patti (Digital arts curator and lecturer at NABA Roma) e Filippo Lorenzin (digital contemporary art curator and teacher at Paris College of Arts) e la supervisione della direzione creativa di Quiet Ensamble, i progetti ricercati si concentrano sui temi dell’inclusione e della sostenibilità coerenti con il concetto del festival blooming «inteso come evoluzione, trasformazione, cambiamento”.
Le nuove generazioni sono chiamate a partecipare al laboratorio curato dall’illustratrice messicana Karla Dueñas, che sceglie di mettere a servizio dei piú giovani il suo estro creativo che si muove tra disegni e animazioni: la scelta di concentrarsi su mezzi analogici in un laboratorio di pittura e acquerelli stimola in modo alternativo la fantasia dei piú piccoli, ormai avvezzi alla tecnologia fin dai primi anni di vita.
Blooming Festival parla di un processo di rigoglio e crescita che porta a una rinascita artistica, culturale e sociale: il rapporto e l’intersezione tra natura, tecnologia e essere umano è la chiave per un nuovo ecosistema artistico, «come in un magnifico, sconfinato giardino nel pieno della fioritura»