Può il lighting design diventare moda?
Risponde Bottega Veneta che lancia un’edizione speciale della lampada da tavolo Mod. 600 disegnata dal celebre designer Gino Sarfatti in concomitanza con la fondazione dello stesso brand nel 1966.
L’artigianalità è senza dubbio il fil rouge della collaborazione tra Sarfatti e la casa di moda vicentina, entrambi promotori di un’arte studiata nei minimi dettagli, dalla scelta dei materiali alla resa estetica e funzionale.
Veneziano di nascita, Gino Sarfatti (1912-1985) si avvicina al lighting design in seguito agli studi di ingegneria aeronavale seguiti a Genova negli anni Trenta, quando a 23 anni, trasferitosi a Milano a causa di alcuni disagi economici famigliari, intraprende la strada della scienza illuminotecnica. Nel 1939 fonda Arteluce e inaugura una florida stagione produttiva che vanta piú di 700 esemplari figli di un design innovativo, versatile e ampiamente apprezzato da diverse committenze; lo testimoniano i progetti realizzati per il Teatro Regio di Torino e Palazzo Bianco di Genova e i prestigiosi premi vinti, dal Gran Premio alla Triennale di Milano al Compasso d’Oro ADI aggiudicato dai modelli 559 e 1055.
Mod. 600 è il connubio perfetto tra delicatezza e malleabilità che trovano il loro punto di incontro in un corpo sinuoso ed elegante; ispirata probabilmente a un sacchetto di pallini da caccia, o ancora a un posacenere da seduta tipico del tempo, la lampada da tavolo si presenta oggi con una nuova veste, grazie alle piú innovative tecnologie LED e all’utilizzo di materiali sostenibili.
«L’Intrecciato è una straordinaria forma d’arte. Diventa quasi il foglio bianco su cui fare lavorazioni diverse e alternare colori, tipologie, misure e tecniche costruttive»
La base in pelle cita chiaramente l’iconica trama a intreccio e a intreccio Foulard della maison, che funge da appoggio stabile ma garantisce estrema flessibilità del corpo e della fonte luminosa, mentre la struttura centrale racchiude la lampadina in un involucro semi aperto che permette di ottenere una luce piú o meno soffusa e diretta a seconda dell’angolazione desiderata. La famiglia prodotta per questa nuova edizione comprende una versione piccola e una grande, declinate nelle diverse cromie, da quelle basilari del grigio, del nero e del bianco fino all’indimenticabile verde Bottega Veneta.
Parte del Gruppo Kering, la casa di moda vicentina nasce nel 1966 sotto la guida di Michele Taddei e Renzo Zengiaro, affermandosi come un marchio sobrio e raffinato, grazie all’eccellente qualità delle materie prime e delle sue lavorazioni iconiche. Un’ascesa senza ostacoli accompagna Bottega Veneta dall’Italia al primo store a New York nel 1972, all’apparizione sui grandi schermi in American Gigolò nel 1980 e alla prima collezione prêt-à-porter negli anni Novanta.
“Quando le tue iniziali sono abbastanza” è la frase coniata da Andy Warhol durante la prima campagna pubblicitaria a definire la raffinatezza e l’eleganza con la quale il brand si afferma in tutto il mondo, mentre il celebre magazine Vogue etichetta Bottega Veneta come “lusso discreto” grazie alla nuova direzione AD Patrizio di Marco e direttore creativo Tomas Maier.
«Nel nome Bottega Veneta risiede l’idea di una collettività in cui gli individui portano le proprie prospettive uniche» (Matthieu Blazy, Direttore Creativo)
L’attenzione agli standard qualitativi, alla sostenibilità e alla collettività é al centro della vision aziendale, supportata da diversi progetti tra cui l’Accademia Labor et Ingenium, dedicata alla formazione e alla promozione dei nuovi talenti artigiani, iniziative di orientamento artistico come il festival musicale Waves a Dubai e ancora la mostra fotografica Portraits of Fatherhood curata da Carrie Mae Weems che ritrae A$AP Rocky in veste di neogenitore e compagno.
La partnership tra Flos e Bottega Veneta conferma l’intento comune di valorizzare le proprie origini sintonizzandosi sulla contemporaneità, celebrando la genuina manualità che si cela dietro brand di successo internazionale.