Carla Lonzi, figura iconica della critica d’arte e del femminismo italiano, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale del suo tempo. Il suo libro Autoritratto, pubblicato nel 1969 e ora ripubblicato per i tipi de La Tartaruga (pagg. 416, euro 20,90), ha rivoluzionato il modo in cui si concepisce e si scrive d’arte. Lonzi ha introdotto l’idea dell’autenticità e dell’incontro personale con l’opera d’arte, oltre ai canoni tradizionali della critica. Questo approccio innovativo ha influenzato non solo il mondo dell’arte, ma anche il movimento femminista.
Nel 1970, insieme all’amica artista Carla Accardi (di cui è riprodotto un quadro in copertina), Lonzi ha fondato il gruppo Rivolta Femminile, un’organizzazione che ha dato voce alle donne e ha promosso la consapevolezza femminile. Questa nuova fase della sua vita ha segnato una svolta importante, portando Lonzi a esplorare concetti come l’autocoscienza e la differenza sessuale, temi centrali nei suoi scritti successivi.
Il contributo di Lonzi non si limita alla critica d’arte e al femminismo; il suo lavoro ha aperto nuove prospettive nel dialogo tra arte e letteratura, spingendo i lettori a esplorare la zona di contatto tra teoria e pratica. Il suo impatto culturale continua a essere riconosciuto e studiato, e il suo pensiero rimane una fonte di ispirazione per generazioni successive di critici d’arte e femministe.
(A.R.)