A volte indossare l’outfit giusto alla preview e nei giorni di una fiera d’arte contemporanea è importante quasi quanto la fiera stessa: se farete un lavoro accurato rischierete di essere voi tra le opere d’arte più guardate.
Ecco dunque 8 punti per non sbagliare un colpo, stilati per voi da parte delle nostre contributors più cool e più attente ai dettagli moda.
by Paola Fiorido e Giuditta Elettra Lavinia “GEL” Nidiaci
1. Tomboy
Tomboy (con un tocco di femmena, però!). A.k.a. comode e cazzute sì, ma con stile. E dunque la fanno da padroni pantaloni cargo camouflage in perfetto stile Dolce&Gabbana revival e non e similari: insomma, dovrete cercare di essere Angelina Jolie in Tomb Raider senza fango, o almeno provarci. Inoltre vi saranno molto utili dei combat boots o ankle boots che con la loro suola importante o un po’ di tacco non impegnativo vi slanceranno senza avere dei piedi gonfi come zampogne alla fine della fiera.
2. Pelliccia
Pelliccia (ecopelliccia o pelliccia vintage). Il visone della mamma o della nonna da rispolverare per la fiera d’arte può essere un’ottima idea per differenziarsi e colpire con il proprio look. Una reference perfetta di sostenibilità e stile? La pelliccia di Vetements riciclata da altri capi pre-esistenti e indossata da una sciura in passerella per la collezione Fall/Winter 2017-2018. La pelliccia è un must, l’importante è saperla abbinare, si può azzardare e creare uno styling casual-chic con un tubino nero, calze in pizzo e anfibi come una venere in pelliccia (con sottofondo musicale in testa di “This boots are made for walking”) oppure con un comodo jeans e delle sneakers per smorzare la signorilità del capo. Abbiamo visto la pelliccia perfino come indumento in voga anche nel vestiario maschile (il personaggio di Ken interpretato da Ryan Gosling in “Barbie” la indossa), la pelliccia maschile può essere indossata con tute sportive prestando attenzione alle combinazioni: si può sempre azzardare ma con stile!
3. Vintage
Pezzi vintage. Erroneamente si pensa che per avere uno stile efficace sia necessario un sostanzioso investimento economico, forse per la scia di superficialità che certe influencers hanno propagato in questo decennio, ma l’ostentazione e l’eleganza non vanno a braccetto. Come vestirsi bene per visitare la fiera d’arte che ti interessa se il portafoglio piange? Semplice: iniziando a frequentare i negozi di abbigliamento vintage e second hand, oltre a farsi una cultura del costume, ci si avvicina ad una filosofia di vita, difatti il riciclo è sempre più necessario per la sostenibilità del pianeta ed in ogni caso se ne esce vincenti con qualche affare da vestire. Per chi non ha tempo a disposizione il web può supplire a tutte le richieste attraverso Vinted, Etsy o E-bay, su Vestiare Collective si può trovare qualsiasi tipo d’indumento di lusso ad ottimi prezzi. Se volete una catena di store fisici di questo tipo esaudirete i vostri desideri da Humana Vintage. Attraverso il vintage si può scoprire e conoscere tutte le collaborazioni tra artisti e maison come quella tra Yves Saint Laurent e Piet Mondrian o tra Salvador Dalí e Elsa Schiapparelli: del resto l’arte ha sempre ispirato la moda. Se invece si vuole rinnovare il vecchio guardaroba si può sempre costumizzare l’abbigliamento con un intervento di un’artista a propria scelta: questo consente d’indossare pezzi unici totalmente originali.
4. Cosplay
Cosplay. Ogni evento d’arte é un buon motivo per sbizzarrirsi, vestirsi con un costume da cosplayer può creare un certo impatto sul pubblico: dipende da cosa si vuole comunicare e raccontare, si può attirare l’attenzione proponendosi con un costume che riproduca le sembianze di un noto artista come Van Gogh o Andy Warhol, o travestendosi da opera d’arte come la Monna Lisa o la Dama con l’Ermellino, si potrebbe così finire pubblicati in qualche rivista di settore. Pensare dunque di creare un’opera da indossare come una vera e propria performance. Reference? L’ultima sfilata di Margiela by John Galliano a Parigi.
5. Pattern
Pattern interessanti. L’effetto tappezzeria cool o in qualche caso osare addirittura con trompe-l’oeil stile alcuni pezzi della collabo Y/Project x Jean Paul Gaultier sarebbe perfetto. Per quanto riguarda la regina dei pattern geometrici e non Miuccia (Prada), con una delle sue borse symbole sarete le regine della fiera, oppure con una tempestata da infinity dots della tanto acclamata collezione Yayoi Kusama x Louis Vuitton.
6. Color Block
Color block. Il color block alle fiere funziona sempre, che sia esagerato e in alcuni casi fluo per le più audaci o nei toni neutri 100% sciura. Funziona perché, anche nei casi più estremi, abbinare capi ton sur ton, magari con cui fare anche uno stupendo layering, è sempre sinonimo di eleganza. Sarete perfette con Teddy Bear Icon Coat di Max Mara ed un outfit completamente color cammello: in fiera vi diranno “sciura!” e credete, è uno dei complimenti più belli!
7. Pelle
Pelle o ecopelle. Che sia un total look o qualche pezzo indossato, funziona sempre. Ci ricolleghiamo qui un po’ al punto “Tomboy”. Che siano pantaloni skinny o gaucho, o un bel chiodo o blazer in pelle non sbaglierete. Se la vostra preoccupazione per questa stagione è di avere freddo, indossate sopra anche una pelliccia vintage o un’ecopelliccia oppure un bel gilet Teddy Max Mara.
8. Termostrass
Termostrass. Di Gucci, di Dolce&Gabbana, di Alexander McQueen. Il termostrass è sinonimo di qualità e vince sempre, inoltre le preview delle fiere d’arte sono tra i pochi eventi dove non si è fuori luogo manco ricoperta di strass a mezzogiorno, quindi un’occasione imperdibile. Che siano su pantaloni o occhiali, i termostrass sono stati tra i protagonisti assoluti dell’ “era Lallo” da Gucci: l’effetto Achille Lauro con la tutina di strass che canta Me ne frego a Sanremo 2020 sarà assicurato, e sarà anche il vostro motto in caso qualcuno vi critichi. In tal caso potrete sfoggiare anche una Knuckle Bag di Alexander Mcqueen, l’iconica borsa con tanto di tirapugni incorporato (che non si può portare nel bagaglio a mano in aereo perché considerata una vera e propria arma!): avranno tutti paura di voi. In definitiva, la reference perfetta per il look ad una fiera d’arte? Un nome solo: Cecilia Matteucci Lavarini.
(in copertina: Francesco De Molfetta, Svenarsi, 2010, resina dipinta e bronzo. Courtesy archivio Autorettifica De Molfetta)