“Corrispondenze immaginarie”

Mariangela Capossela ha dato vita al progetto “Corrispondenze immaginarie” che vedrà la seconda tappa pubblica il 29 giugno a Trieste e avrà come soggetto le lettere mai inviate dei pazienti degli ospedali psichiatrici di Trieste e Gorizia. Il progetto è curato da Giulia Crisci e Francesca Comisso e prosegue la sua raccolta fondi online per sostenerne l’espansione.

L’iniziativa, partita nel 2022 da Volterra, si basa sul recupero e la trascrizione di lettere scritte dai pazienti ma mai spedite a causa di politiche restrittive. Queste missive, destinate a familiari, amici e istituzioni, venivano censurate e archiviate come documentazione clinica. Il progetto mira a riattivare questa memoria negata, creando una riflessione collettiva sulla cura mentale e sulle pratiche di inclusione ed esclusione.

Un aspetto centrale di “Corrispondenze Immaginarie” è la realizzazione degli Scrittoi Pubblici, eventi performativi in cui i partecipanti trascrivono a mano le lettere originali. Questa pratica riprende la tradizione amanuense medievale, sottolineando l’importanza della cura e della preservazione della memoria scritta. Le lettere, una volta trascritte, vengono spedite a nuovi destinatari, che sono invitati a rispondere, instaurando così una nuova corrispondenza.

Il progetto ha riscosso un notevole interesse, raccogliendo 2500 adesioni attraverso una chiamata pubblica lanciata nel mese di marzo u.s. in occasione del centenario della nascita di Franco Basaglia, figura chiave nella riforma della psichiatria in Italia. Le lettere sono state trascritte durante eventi a Trieste e Gorizia, con l’ultimo Scrittoio Pubblico previsto per il 29 giugno a Trieste, nel contesto del TACT Festival.

Una componente significativa del progetto è l’inclusione delle scuole superiori di Trieste e Gorizia, dove gli studenti sono stati coinvolti in un processo di immersione storica negli ex ospedali psichiatrici locali. Questo ha permesso di sensibilizzare i giovani sul tema della salute mentale e sulla storia delle pratiche psichiatriche.

La raccolta fondi collegata all’iniziativa ha l’obiettivo di sostenere la spedizione di più di trecento lettere, una per ogni giorno dell’anno, e di ampliare la ricerca d’archivio per recuperare ulteriori corrispondenze inedite. Il crowdfunding è attivo su GoFundMe e punta a coinvolgere una vasta comunità di sostenitori per garantire la continuità e l’espansione del progetto.

Mariangela Capossela sottolinea come l’atto di trascrivere e rispondere a lettere di altri generi un processo di identificazione e decentramento emotivo, tessendo un nuovo discorso di cura mentale. Questo progetto artistico non solo recupera memorie dimenticate, ma crea anche un ponte tra passato e presente, coinvolgendo la comunità in un dialogo empatico e riflessivo.

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