Dai porno collage ai ritratti dei VIP. Segreti e passioni di Jonathan Yeo, il ritrattista di re Carlo

Il carissimo King Charles III – o come diremmo noi in Italia il carissimo Re Carlo III – è da settimane sotto il mirino dei social per il dipinto, o ancora meglio, il dipinto rossissimo e a detta di tutti forse anche fin troppo rosso, che lo ritrae vestito con la tipica uniforme da Guardia gallese (per fortuna senza il berrettone di pelo d’orso che siamo solitamente abituati a immaginare e vedere). Ma facciamo un passo indietro: dopo la fotografia ufficiale del monarca, scattata dal fotografo Hugo Burnad, che ha fatto ribollire il sangue agli inglesi per il costo di realizzazione e produzione eccessivo di 8 milioni (qui l’articolo completo), la famiglia Reale è di nuovo finita sotto i riflettori dei giornali e in modo più accanito su tutte le piattaforme social, proprio per il ritratto ufficiale (in questo caso un dipinto), creato dopo l’incoronazione del Re il 6 maggio dello scorso anno.

King Charles III 2024 olio su tela 230×1655 cm

Molti utenti, su Instagram, hanno commentato il quadro sotto il post della pagina ufficiale della famiglia reale descrivendo il rosso come “il sangue di tutte le colonie” oppure scrivendo che il Re “sembra che stia bruciando all’inferno” o ancora, in modo più giocoso, dicendo che “serve ancora più rosso!”, a tal punto da costringere la famiglia reale a limitare i commenti sotto il post. E non sono mancati anche i video ironici e gli sfottò: come quelli in cui, all’interno del quadro, duplicato, specchiato e capovolto, sembra apparire una figura satanica, quella di Lucifero. Insomma, gli utenti si sono sbizzarriti per trovare messaggi subliminali. 

Il quadro e le reazioni della famiglia reale

Il quadro, di circa 2,30 x 1,65 metri, è stato realizzato da niente po’ po’ di meno che da Jonathan Yeo, artista inglese già conosciuto a livello internazionale per aver ritratto l’ex presidente degli Stati  Uniti George W. Bush, la modella e attrice Cara Delevigne e molti altri, ma di questo ne parleremo a breve. Quanto al colore rosso, invece, l’artista ha dichiarato che “è stato ispirato dalle guardie gallesi, ma volevo che il dipinto fosse un po’ più contemporaneo e non impedisse di vedere il volto e la personalità. Il colore è stato un primo esperimento, poi l’ho abbozzato e ho lavorato sul viso, e il viso e lo sfondo hanno funzionato così bene. Poi ho lavorato per assicurarmi che nient’altro interferisse con l’equilibrio. Era un bel mix di tradizionale e contemporaneo”.

Ma com’è nato questo ritratto? “Quando ho iniziato questo progetto, Sua Maestà il Re era ancora Sua Altezza Reale il Principe di Galles”, dice ancora Yeo, “e, proprio come la farfalla che ho dipinto in bilico sulla sua spalla, questo ritratto si è evoluto man mano che il ruolo del soggetto all’interno della nostra società si è trasformato. Faccio del mio meglio per catturare le esperienze di vita e l’umanità impresse sul volto di ogni singolo soggetto, e spero che sia ciò che ho ottenuto in questo ritratto. Cercare di catturare tutto ciò per Sua Maestà il Re, che ricopre un ruolo così unico, è stata una sfida professionale straordinaria e di cui mi sono divertito moltissimo e di cui sono immensamente grato”. Il primo commento, però, non è stato fatto dal Re, bensì dalla Regina consorte: come riporta la BBC nell’intervista fatta all’artista, a quanto pare Camilla gli avrebbe fatto i complimenti, dicendo: “sì, lo hai catturato in pieno” (il ritratto è stato infatti realizzato dal vero, è stato proprio Sua Maestà il Re a posare per l’artista). “All’inizio è apparso un po’ sorpreso dal colore così vibrante”, ha poi continuato Jonathan Yeo, “però poi mi è sembrato che sorridesse in segno di approvazione”. Il dipinto, prima che venga trasferito permanentemente alla Drapers’ Hall, sarà visibile al pubblico alla Philip Mold Gallery fino al 14 giugno.

Chi è Jonathan Yeo

Ritratto di Jonathan Yeo

Ma chi è Jonathan Yeo, il pittore dell’opera così discussa? Nato a Londra il 18 dicembre del 1970, Yeo è, a detta del Guardian, “uno dei ritrattisti più apprezzati del Regno Unito”, che lavora principalmente sulla pittura figurativa ed è conosciuto, come abbiamo accennato prima, per aver immortalato Cara DelevigneGeorge W. Bush e molti altri personaggi di spicco. “Mia nonna aveva una piccola galleria d’arte locale a Greenwich e io andavo a vedere come lavoravano gli artisti locali nei loro studi”, ha raccontato l’artista nell’intervista realizzata dalla rivista Reader’s Digest. “Ho potuto vedere coi miei occhi come gli artisti effettivamente lavoravano. Non ho frequentato la scuola d’arte. Ho imparato da solo a dipingere provando le cose e sbagliando, e imparando e copiando il lavoro di altri artisti. Vivevamo vicino alla Tate, quindi potevo passare di lì mentre tornavo da scuola e guardare le opere di un artista alla volta e capire ciascuno come se la cavava con le diverse tecniche”. Ma l’inizio della sua carriera di ritrattista è stato molto particolare: infatti, l’artista cominciò a dipingere e sperimentare quando era malato: “ho avuto il cancro quando avevo vent’anni. Non è stato divertente, ma in retrospettiva è stato anche un capriccio del tempo in quanto era un momento della mia vita in cui stavo cercando di decidere cosa fare. La maggior parte delle persone cercava di dissuadermi dall’arte perché la vedevano come un modo difficile per guadagnarsi da vivere, ma quando sei malato la gente non vuole darti cattive notizie, così all’improvviso ho potuto passare i miei vent’anni a dipingere ritratti. Quando ho iniziato, negli anni Novanta, i ritratti erano considerati molto antiquati. Tutti facevano arte concettuale e videoarte. Quasi nessun altro tentava di realizzare ritratti, a parte alcuni in stile neoclassico e retrò. Quindi in realtà non c’era molta concorrenza. Questo è ciò di cui hai bisogno fin dall’inizio, essere notato e ricordato per qualcosa di originale”.

Dal ritratto di Bush ai porno-collages

Bush 2007 collage su tavola 103×70 cm

È stato proprio il ritratto del 43esimo presidente degli Stati Uniti d’America che ha reso l’artista famoso a livello internazionale. Yeo, infatti, dopo una commissione per dipingere il presidente, che gli era stata assegnata e poi ritirata, ha voluto deviare la propria metodologia dell’uso dell’olio su tela per servirsi di una tecnica a lui per nulla famigliare, il collage. Ma la caratteristica che ha attirato l’attenzione del pubblico non è stata tanto l’uso del collage su carta, quanto un dettaglio tutt’altro che comune: l’idea di utilizzare pezzi di riviste pornografiche per creare il volto. L’artista, partendo da questa formidabile opera davvero esilarante (ma, va detto per la precisione, a prima vista non si nota che il volto è composto da ritagli di foto porno, e i ritratti risultano comunque eccezionalmente verosimili), ha dunque esteso questo nuovo linguaggio per trasformarlo in una vera e propria serie, intitolandola “Porn Collage”. Un altro volto, molto più che famigliare in Italia e un po’ meno in altri paesi, è stato quello del Cavaliere: Yeo, a distanza di sette anni dalla creazione di Bush, ha infatti riprodotto anche il volto dell’ex Premier Silvio Berlusconi, sempre utilizzando ritagli di riviste porno. Il titolo dell’opera? Non poteva che essere Bunga Bunga

Bunga Bunga 2014 collage su tavola 57×50 cm

Altre celebrità ritratte sono state la cantante Paris HiltonSigmund Freud che, al posto del sigaro in mano, tiene un fallo con tanto di liquido seminale, e poi Arnold Schwarzenegger, il pittore Lucian Freud (il cui ritratto è preso di sana pianta da un celeberrimo Autoritratto dell’artista, con uno straordinario effetto di similitudine, ma sempre utilizzando i ritagli di riviste porno), il fondatore della rivista Playboy Hugh Marston Hefner e molti altri. 

Reflection Homage to Lucian Freud 2008 collage su tavola 52×47 cm

La politica, una passione di famiglia

Yeo, raffigurando ironicamente occhi, nasi, bocche dei grandi protagonisti della politica mondiale con dettagli estremamente ravvicinati di falli, sederi, vagine e altri parti del corpo, ha voluto in qualche modo esprimere la propria attenzione per la politica, come hanno fatto molti altri artisti nel corso dei secoli.

Tony Blair 2007 olio su tela 75×75 cm

La politica è stata sempre una passione di famiglia: il padre, infatti, Tim Yeo, è un politico britannico: membro del partito conservatore, è stato anche Ministro dell’Ambiente nel 1993-1994 nel governo con John Major, ma fu costretto a dimettersi dopo che, da forte sostenitore della famiglia tradizionale, fu coinvolto nello scandalo di un presunto “figlio illegittimo” che avrebbe avuto con una sua collega di partito (e alcune settimane dopo, i giornali inglesi, sempre a caccia di notizie da prima pagina, pubblicarono la storia secondo cui il deputato aveva avuto anche un’altra figlia, molti anni prima, quando era ancora studente a Cambridge, che in seguito sarebbe stata data in adozione). Si può dunque dire che politica e sessualità facessero parte della sua vita fin da ragazzo. “Sono cresciuto circondato dalla politica”, ha ricordato ancora l’artista nel corso di un’intervista. “Crescendo con discussioni politiche attorno al tavolo da pranzo e veri politici che venivano a casa, vedere come erano in privato non era necessariamente quello che vedevi in ​​TV, e penso che questo mi abbia spinto in seguito a dipingere soggetti politici. Non avevo intenzione di dipingere personaggi politici, ma non ne sono rimasto turbato quando ho ricevuto le commissioni. 

The Most Reverend Trevor Huddleston 1993 olio su tela 61×51 cm

La mia prima vera commissione”, ha continuato, “è nata quando stavo facendo la chemioterapia. Si trattava del ritratto di Trevor Huddleston, che a quel tempo era Arcivescovo ed era stato un grande sostenitore del movimento anti-apartheid in Sud Africa. Mi è stato commissionato dal movimento anti-apartheid e lui mi ha chiesto di farlo, credo soprattutto per simpatia, perché ero malato e lui sapeva che stavo cercando di diventare un artista. Niente nel mio curriculum in quel momento della mia vita, a parte alcune foto un po’ traballanti di membri della mia famiglia, gli avrebbe dato alcuna rassicurazione sul fatto che avrei potuto fare un buon ritratto”.

David Cameron 2009 olio su tela 183×1067 cm

Nel 2008, poi, Yeo ritrae anche l’ex Premier Tony Blair e l’ex Premier David Cameron poco prima delle elezioni. Quest’ultimo è stato poi messo all’asta e venduto per 200mila sterline. 

Surgery: una critica alla chirurgia plastica

Extended SMAS Superficial Musculo Aponeurotic System Facelift 2011 olio su tela 45×35 cm

Successivamente, nel 2011, Yeo ha cominciato a intraprendere anche una serie davvero particolare e un po’ agghiacciante, benché sia strettamente attuale e colpisca diversi milioni di persone nel mondo, cioè “Surgery”: l’artista ha voluto esplorare la “perfezione” fisica mostrando la cruda realtà dell’intervento chirurgico. I volti e i corpi, esclusivamente femminili, raffigurati con i classici segni del pennarello che dettano l’incisione del bisturi, oppure sotto anestesia completa, cambiamenti di genere e infine quadri raffiguranti il “prima e dopo” l’intervento. Per raggiungere l’abilità di raffigurare i corpi, Yeo ha lavorato con diversi importanti chirurghi estetici e ha assistito in prima persona a operazioni di chirurgia plastica.

Neo Plane Exchange III 2012 olio su tela 91×68 cm

Con la mostra intitolata Deep Skin(che comprende 24 opere), l’artista  è stato accolto nel 2018 al The Bowes Museum in Inghilterra. “Ho voluto intraprendere la serie principalmente dal mio punto di vista di ritrattista, ma ho subito capito che c’erano molte aree che toccava nella nostra psiche individuale, nella nostra cultura più ampia e nelle percezioni sull’apparenza e sulla bellezza”.

Altri ritratti: da Damien Hirst a Cara Delevigne

Damien Hirst 2013 olio su tela 152×152 cm

Struggente è stato anche il ritratto del famosissimo collega Damien Hirst realizzato nel 2013. Lo ritrae così Hirst, seduto con indosso una muta stagna chimica mentre tiene sulle gambe una maschera antigas; il tutto all’interno di una stanza chiusa e buia, non tanto diverso da un’altra sua opera intitolata Martina in a Mask II. “La posa voleva riflettere ironicamente il suo presunto status di oscuro signore della scena dell’arte contemporanea e si spera che ad alcuni osservatori vengano i mente i Papi di Velasquez e di Bacon. Alla fine il suo debole sorrisetto è l’indizio che il suo senso dell’umorismo malizioso non è mai lontano da tutto ciò che fa”, ha ribadito Jonathan. 

Cara IV 2015 olio su tela 127×127 cm

Per l’attrice e protagonista de La città di carta, invece, in occasione della mostra “Jonathan Yeo portraits” del 2016 all’interno del Museo di Storia Nazionale del Castello di Frederiksborg in Danimarca, l’artista ha realizzato nove quadri nell’arco di diciotto mesi raffiguranti Cara Delevigne. Con l’ascesa dei social media, la modella, secondo Yeo, era il soggetto perfetto per catturare l’evoluzione del ritratto tradizionale a quello contemporaneo. 

Girl Reading Malala Yousafzai 2013 olio su tela 89×89 cm

Un’altra strabiliante opera che il grande maestro britannico ha realizzato è stata proprio il ritratto della giovane Malala Yousafzai: di origini del Pakistan, Yousafzai è la persona più giovane ad aver vinto il premio per la pace nel 2014 a soli 17 anni. La ragazza, che due anni prima era stata colpita alla testa da un gruppo di talebani, si era fatta conoscere in tutto il mondo per aver descritto la sua vita in Pakistan e di come l’oppressione da parte dei talebani impedisse i diritti delle donne e il diritto all’istruzione delle giovani ragazze. Tutto venne raccontato all’interno dell’autobiografia Io sono Malala. Yeo, nel 2013, fece un ritratto molto particolare di Malala intitolato Girl Reading: un inno alla libertà di istruzione per tutte le ragazze.

Giancarlo Esposito Study 2023 olio su tela 80×60 cm

Altri dipinti famosi sono stati il ritratto di Giancarlo Esposito, conosciuto soprattutto per aver interpretato il narcotrafficante Gus Fring in Braking Bad (anche lui tra l’altro ritratto con un rosso acceso), Helena Bonham Carter, conosciuta nei panni di Bellatrix Lestrange in Harry Potter e molti altri film, Taron Egerton nei panni di Elton Jhon nel lungometraggio Rocketman e così via.

Helena Bonham Carter 2013 olio su tela 101×101 cm

Ma non è mancato anche il ritratto dell’attuale regina consorte, che, in questo caso, non è stata “imbrattata” con il colore rosso. 

Che dire, c’è chi ha apprezzato in pieno il quadro di Re Carlo proprio perché, come lo immaginava l’artista, molto contemporaneo, e c’è chi dice che sia un’opera non riuscita, forse perché abituato ai “tradizionali” ritratti di monarchi o papi presenti nei musei di tutto il mondo. Quel che è certo è che è straordinariamente impattante.

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