Dall’atelier Barabubbles ai workshop esperienziali. La sfida di Isabella Mandelli all’insegna dell’inclusività

by Giordana Sapienza

Non capita spesso di incontrare artisti che arrivino da un background professionale con forti connotazioni manageriali, eppure con Isabella Mandelli accade proprio questo. Oggi watercolor artist dall’anima eco-sociale, Coach e Life Skills Trainer. Ieri AD di una multinazionale americana colosso del settore medicale. Si potrebbe rimanere perplessi e invece no… la chiave di lettura di questo cambio vita totale e totalizzante sta proprio nell’arte. A un certo punto, infatti, Isabella Mandelli ha deciso di svestire i panni della Top Manager in carriera per avvicinarsi a ritmi di vita più morbidi, fatti di una felicità semplice, genuina, per poter recuperare il suo sé autentico dominato dalla passione per l’arte.

Grazie a questo coraggioso life change, Isabella Mandelli si è messa in gioco, ha osato e ha vinto. In che senso? È riuscita a creare un mondo onirico dominato da luci, colori, creature fantastiche e cuori che si rincorrono nell’aria, dando vita a quattro personaggi, i BarabubblesBarabà, Ocu, Finolou e Boda – ispirati agli stili comportamentali junghiani e attraverso i quali parla al mondo di Rispetto dell’ambiente,  Cura dell’altro, Inclusività e Gentilezza.

Isabella Mandelli Donut Dragon in the bubbles 2024

L’anno passato, il 2024, per la Mandelli è stato un anno di passi decisivi nel panorama artistico-culturale italiano con una personale a Torino presso gli storici spazi di Palazzo Saluzzo di Paesana e una frizzante esposizione a Milano all’interno dell’ADI DESIGN Museum mentre per quest’anno è già in calendario un tour artistico nella Terra del Sol Levante, a partire dalla città di Osaka in aprile, con una mostra personale che riunirà i suoi lavori più recenti.

E proprio in questi mesi la Mandelli ha pensato bene di aprire le porte della sua Casa Atelier a Milano, tra Repubblica e Porta Venezia, affinché tutti – dagli appassionati di arte ai collezionisti – possano avere tempo e modo di conoscere da vicino i Barabubbles e il loro mondo gentile. Perché ciò di cui più abbiamo bisogno è proprio la gentilezza, unita indissolubilmente all’accoglimento dell’altro.

Inoltre, in qualità di Coach e Life Skills Trainer, Isabella Mandelli propone workshop esperienziali di matrice artistica non solo alle singole persone ma anche in contesti aziendali dove la Leadership Premurosa è un tassello fondamentale del percorso proposto insieme con la filosofia da lei ideata de “L’errore non esiste”.

Abbiamo incontrato l’artista per farci raccontare com’è nato il mondo dei Barabubbles e quali progetti la attendono in futuro

Qual è stata la molla che l’ha portata a un così radicale cambio vita? Ad oggi ha forse qualche rimpianto?

A un certo punto della mia carriera, dopo un avanzamento importante, ho deciso di fermarmi. Di fallire, consapevolmente. Non è stata una resa, ma una scelta di autenticità: ho lasciato il mondo aziendale per seguire il mio sogno più grande, l’arte. Se professionalmente ho interrotto la scalata, sul piano personale ho trovato un senso profondo, un nuovo slancio creativo. È stato un passaggio che ha trasformato il mio modo di vedere la vita, intrecciando arte, coaching e formazione, senza mai perdere il legame con la leadership e i valori che mi hanno accompagnata come manager.”

È scattato qualcosa quando mi sono resa conto che il mio lavoro non stava più nutrendo l’anima, e ho scelto di usare la creatività come strumento per esplorare e promuovere un nuovo equilibrio tra il benessere umano e quello del pianeta. Dopo poco più di un anno non ho rimpianti ma un grande senso di completezza e gioia nel poter disporre del mio tempo e nel poter esser eme stessa attraverso il mio lavoro: l’artista e la formatrice.

Si definisce un’artista eco-sociale. In che senso?

La mia arte è anche un ponte tra l’individuo e il mondo, promuovendo al sostenibilità umana. Creo installazioni, sculture e opere che raccontano la connessione tra la natura e l’essere umano, spesso utilizzando materiali riciclati o naturali. Per me, la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche umana: è un invito a riscoprire il nostro posto nel ciclo della vita, a rallentare, riflettere e ri-umanizzarci. Ogni opera è un’esperienza che stimola emozioni e riflessioni, mettendo in discussione il concetto di “scarto”, sia materiale che emotivo.

La sostenibilità umana per me, si declina attraverso l’arte e la formazione, con l’obiettivo di creare armonia tra l’individuo, la società e l’ambiente. Questo concetto emerge da diversi aspetti del mio percorso artistico e formativo.

Ci vuole spiegare meglio in che modo si sviluppa questo suo approccio sociale all’arte?

Dal ountio di vista dell’accoglienza delle diversità, promuovo un’idea di inclusione totale, abbracciando tutte le forme di diversità umana. I Barabubbles, personaggi onirici e colorati, rappresentano un mondo dove le differenze non solo sono accettate, ma diventano una fonte di ispirazione e ricchezza. Questa attenzione alla diversità riflette un invito a valorizzare il potenziale unico di ogni persona.

Isabella Mandelli La primavera del Botticelli

Un approccio molto interessante. E poi?

Dal punto di vista dell’arte come veicolo di benessere, le mie opere, caratterizzate da colori acquerellati e mondi fantastici, hanno l’obiettivo di generare gioia, serenità e riflessione. L’arte diventa così un mezzo per riconnettersi con sé stessi, promuovendo il benessere emotivo e relazionale. Infine, dal punto di vista della connessione tra uomo e natura, pongo l’accento sulla cura dell’ambiente e delle relazioni umane. La sostenibilità umana è, per me, strettamente legata al rispetto per il mondo naturale e alla consapevolezza del nostro ruolo interdipendente nel sistema globale. In sintesi, il mio lavoro integra arte, filosofia e formazione per promuovere un concetto di sostenibilità umana che include inclusione, creatività, consapevolezza e rispetto per la diversità in tutte le sue forme.

Con i Barabubbles l’arte arriva in azienda attraverso workshop esperienziali dove la Leadership Premurosa è un concetto cardine. Ci aiuti a capire meglio di che cosa si tratta…

La leadership premurosa è un modo di guidare che parte dal cuore e si radica nell’empatia. È un approccio che mette al centro la cura e il benessere delle persone, valorizzando la loro unicità attraverso l’inclusione e l’accettazione delle diversità. Un leader premuroso ascolta senza pregiudizi, praticando la sospensione del giudizio per creare uno spazio sicuro in cui ognuno può esprimersi liberamente. La mia filosofia è quella secondo la quale l’errore non esiste dove vige la psycholgical safety e errore diventa errare. Grazie all’autoconsapevolezza, riconosce i propri limiti e si impegna a migliorare continuamente, adattando il proprio stile per connettersi con le persone in modo autentico.

Integrando le preferenze degli stili comportamentali junghiani, questo tipo di leadership si adatta alle esigenze individuali, alimentando relazioni di fiducia e di reciproca comprensione. È una guida che ispira non attraverso il controllo, ma con l’esempio di gentilezza e rispetto, creando una comunità dove ogni individuo si sente visto, ascoltato e apprezzato.

I miei workshop e Team Building sulla leadership premurosa sono spazi di crescita personale e creatività, dove il fare artistico diventa una metafora della vita. Progetto esperienze immersive che aiutano le persone a riscoprire il proprio potenziale, superare i limiti autoimposti e trovare nuove prospettive. Il fil rouge con il mio passato c’è: continuo a usare strumenti manageriali, come la leadership e la gestione del cambiamento, integrandoli con l’arte e il coaching per creare percorsi di trasformazione profondi e concreti.

Nei miei workshop le persone si immergono nel mondo dei Barabubbles, i miei personaggi onirici, ognuno ispirato agli archetipi di Jung. È un’esperienza di team building unica: attraverso l’acquerello, ciascuno dipinge il proprio Barabubbles, identificandosi con uno stile comportamentale.

Questo processo non solo stimola la creatività, ma ci riconnette con noi stessi, aiutandoci ad accettare l’imperfezione e l’errore. È un viaggio colorato che porta a scoprire la bellezza nella nostra unicità, all’interno di un percorso di cura e gentilezza che lega tutti i miei progetti.” Porto nelle aziende e nei miei workshop in generale la leadership premurosa perché il concetto di leader non è solo relativo a una persona che ha un team ma anche alle persone singole nella loro quotidianità, in famiglia, con gli amici.

Isabella Madelli Le giraffe gentili 2021

Come si conciliano la sua figura di artista e il suo duplice ruolo di Coach e Life Skills Trainer?

L’arte non è solo espressione: è un mezzo potente per comunicare, per lasciarsi andare e accedere alla nostra parte più profonda. Nei miei workshop e nelle sessioni di coaching, utilizzo immagini oniriche e colori per trasmettere messaggi importanti con leggerezza. Questo aiuta le persone a superare le barriere mentali, a entrare in contatto con la propria interiorità e a crescere. È un linguaggio universale, che unisce e trasforma.

Sono aspetti complementari: la formazione e il coaching mi permettono di entrare in connessione con le persone, di comprendere le loro esigenze e di accompagnarle verso un cambiamento consapevole. Come artista, traduco questa sensibilità in opere che parlano al cuore e alla mente. È un continuo scambio: la mia arte ispira il mio approccio formativo, e il contatto con le persone attraverso i workshop arricchisce il mio processo creativo. Tutto si alimenta in un ciclo fluido e sinergico.

Isabella Mandelli Cuore di Drago 2020

Molto interessante è anche la sua filosofia de “l’errore non esiste” e che oggi più che mai calza perfettamente su una società che ci vuole impeccabili e sempre al Top. Può darci qualche dettaglio in più?

La Filosofia dell’Errore non esiste nasce dall’osservazione che ciò che percepiamo come errore è, in realtà, un’opportunità di apprendimento. Nell’arte, come nella vita, ogni “errore” porta con sé un potenziale creativo, uno spazio per esplorare nuove possibilità. È un approccio che ho sviluppato nei miei workshop e nelle mie opere: accogliere l’imprevisto, imparare a trasformarlo e integrarlo come parte del nostro percorso, valorizzando ogni passo, anche quello che sembra sbagliato.Io non parlo più di errore ma di idea propulsiva incrementale, sospendendo il giudizio e creando un ambiente accolgiente dove ogni errore significa errare, sperimentare. È una forma mentis per emancipare le persone dal senso di colpa che inevitabilmente si crea all’interno di società ossessionate dal paradigma dello sbaglio. La filosofia dell’Errore non esiste mira a rafforzare le nostre relazioni interpersonali, nucleo essenziale della vita. È un modello orizzontale e inclusivo, ci invita a essere rispettosi verso tutti e tutto e ad accettare le nostre fragilità di esseri umani.

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