Dirty Dancing, al Teatro Carcano un musical per rivivere le atmosfere anni ’80

Teatro Carcano di Milano, 12 dicembre 2024 – 6 gennaio 2025

Dopo il successo record nel West End londinese nel 2022 e nel 2023, Dirty Dancing torna in Italia per la prima volta dal 2019 in prima nazionale esclusiva al Teatro Carcano di Milano dal 12 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. Trasposizione teatrale dell’omonimo successo cinematografico del 1987 con Patrick Swayze e Jennifer Grey, lo spettacolo è diventato nel tempo un fenomeno globale con produzioni in scena negli Stati Uniti, Sud Africa, Asia e in tutta Europa.

“Dirty Dancing” è ispirato a uno dei film più iconici della storia del cinema, famoso per tutte le generazioni dal 1987 in poi, quando Patrick Swayze rubò il cuore di molte spettatrici nel ruolo del ballerino Johnny Castle, che mette in discussione il suo rapporto conflittuale con l’autorità, affermandosi per ciò che è nei confronti della società in cui vive, grazie alla relazione con Baby, una giovane innocente e generosa, che nello stesso tempo scoprirà la sua femminilità ed entrerà nell’età adulta. 

Siamo nell’estate del 1963, epoca conservatrice, pudica e poco tollerante nei confronti delle differenze, quando Baby, sua sorella maggiore e i suoi genitori vanno in vacanza in un resort sui monti Appalachi, nello stato di New York. Qui la ragazza, diciassettenne, si annoia e non riesce ad appassionarsi alle attività ricreative proposte dal resort, finché non capita casualmente negli alloggi del personale, dove si sta tenendo una festa scatenata, con ritmi travolgenti e “balli proibiti”. Al centro di tutti c’è Johnny Castle, istruttore di ballo del villaggio, da cui Baby è subito attratta, anche se non ricambiata. Quando però la ragazza scopre le difficoltà della compagna di ballo di Johnny e decide di aiutarla, le cose cambiano per sempre e non solo la sua vita, ma anche quella del ballerino non saranno più le stesse. 

Per la prima volta il teatro Carcano sceglie di mettere in scena un musical internazionale a Natale, e sceglie “Dirty Dancing”, una produzione originaria dell’Aldwych Theatre di Londra (2006), che ha intrattenuto milioni di spettatori in tutto il mondo e che mancava dalle scene italiane da più di dieci anni. 

Questa nuovissima produzione, secondo le parole del co-regista Federico Bellone “porta in primo piano la storia di Baby e della sua emancipazione come donna“, proprio come quella di tante giovani americane degli anni Sessanta, compresa l’autrice Eleanor Bergstein*, e di molte giovani donne anche italiane ancora adesso, giacché molte tematiche trattate nella storia, come l’aborto e la violenza sulle donne, sono ancora un tabù.

La storia di Baby e Johnny ha luogo in modo molto fedele alla pellicola che conosciamo, con solo i cambi necessari ad adattare il film, che permette molti più cambi di scena, alla rappresentazione teatrale. Scene, costumi e luci sono estremamente accurati, molto simili al film per coinvolgere il pubblico, che viaggia piacevolmente sul viale dei ricordi mentre è più che partecipe delle vicende raccontate e cantate. Sono ovviamente presenti tutti i brani più celebri del film, tra cui “Hungry Eyes”, “Do you love me?” e, ovviamente, la vincitrice del premio Oscar come migliore canzone originale “(I’ve Had) The Time of My Life”.

I due interpreti principali di “Dirty Dancing” hanno esperienza nelle grandi produzioni musicali sia in Italia che all’estero. Gabrio Gentilini è attore, cantante e ballerino, il Johnny Castle scelto proprio dalla Bergstein per il debutto italiano del musical nel 2014, che torna oggi in scena dopo essere stato il Tony Manero di “La febbre del Sabato Sera” e aver lavorato per la televisione. Il suo Johnny è impulsivo e temerario, perfettamente all’opposto con la dolce Baby di Vanessa Innocenti, che dichiara: “(…) Baby è la mia eroina. Coraggiosa, leale, autoironica, buffa, sensuale, tenace, intelligente e ambiziosa, e non chiede il permesso di essere tutte queste cose e di difendere le sue opinioni. E’ un personaggio reale, a tutto tondo e di facile immedesimazione.

Gentilini e Innocenti sono attorniati e supportati da un cast di grande bravura ed esperienza, molto affiatato. Impossibile non rivivere le atmosfere del film della fine degli anni Ottanta, impossibile non appassionarsi ancora una volta al coming of age di Baby. 

Perché nessuno la mette in un angolo.*

… Bergstein: “Dirty Dancing” è basato sull’infanzia della Bergstein, che da bambina e adolescente trascorreva le vacanze proprio in un resort sui monti Appalachi e prendeva lezioni di ballo. Lei stessa è stata istruttrice di ballo.

Perché nessuno la mette in un angolo: “Nessuno mette Baby in un angolo” è forse la citazione più famosa del film diretto da Emile Ardolino. La pronuncia Johnny Castle

Fonti e crediti fotografici

Teatro Carcano di Milano

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