Anche gli artisti hanno sperimentato e utilizzato il text to image nella produzione delle loro opere d’arte ma all’interno di un’ampia cornice: impiegando le immagini generate nelle loro opere senza venir meno alla continuità estetico/stilistica, o anche solo prendendo ispirazione. Come la storia dell’arte insegna, gli artisti sperimentano e attingono da ciò che la società offre e nell’era tecnologica ci sono anche le immagini create con l’IA.
Ad esempio Andrea Crespi, artista visivo italiano il cui lavoro si sviluppa nella continua indagine di diversi media e temi, tra cui le illusioni ottiche, le trasformazioni sociali e la rivoluzione digitale, ha usato delle AI images inserendole nel suo percorso di ricerca ma non venendo mai meno al suo stile che ben contraddistingue la sua produzione.
Altro esempio virtuoso di inserimenti di AI Images ci viene dall’opera di Domenico Barra, “Deus Ex Machina | Liquid Dream,” e lo stesso artista ben ci spiega il suo intento:
“Guidato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare territori inesplorati, questo progetto si immerge nelle immagini generate da AI, intricate attraverso un sistema di testo-immagine basato su AI come Midjourney e animato dall’IA di machine learning attraverso StyleGAN. Le cinque coinvolgenti ripetizioni video sono una danza armoniosa di creatività AI, ulteriormente arricchita dalla tecnica di glitch art databending, in cui il formato digitale dei video si trasforma in coinvolgenti paesaggi sonori grazie ad Audacity e ricodificato in video usando FFMPEG”.
Se qui non parliamo specificatamente di immagini con shape fotografico, l’artista Barra ci regala l’opportunità di comprendere la volontà di sperimentazione, la voglia di “esplorare territori inesplorati”. Se non diventiamo artisti generando immagini gli artisti usano queste immagini per creare opere senza perdere la loro matrice stilistica ma nel contempo mostrandoci nuove estetiche.
Fotografia Vs Immagini: la necessità di nuovi termini
Un caso che ha fatto notizia è soprattutto ha aperto una doverosa discussione, è il caso di un’immagine generata con IA che ha vinto un prestigioso concorso fotografico. Il Sony World Photography Award 2023 ha assegnato il primo premio per la categoria “Creative Open” al tedesco Boris Eldagsen per poi scoprire che l’opera in concorso, dalla serie “Pseudomnesia: The Electrician”, non era una fotografia bensì un’immagine generata con Intelligenza Artificiale. E non è stata colpa della giuria: anche noi professionisti che abbiamo seguito l’evoluzione dei text to image non siamo oggi sempre in grado di riconoscere le immagini generate con IA con effetto fotografico dagli scatti fotografici.
Da sottolineare che molti articoli di giornali titolavano o argomentavano questa notizia scrivendo: “La foto creata con Intelligenza Artificiale” e creando così ancora più confusione. Boris Eldagsen ha rifiutato il premio, e il dibattito si è aperto, Se la generazione di immagini con IA richiede comunque un’abilità nello scrivere il prompt – tanto che si parla già di una nuova professione ossia il Prompt engineering – a mio avviso sarebbe necessario inventare una nuova parola per qualcosa che prima non esisteva: AImage, Promptphotography – un termine chiaro che identifichi subito che quella è un’immagine generata con IA e forse in un momento di grande hype e confusione tra reale e inventato sarebbe doveroso indicare chiaramente quali sono le immagini generate con IA. Se in questi giorni il prestigioso concorso di fotogiornalismo World Press Photo Contest ha messo – e giustamente – al bando le immagini generate con IA, arriveranno Contest dedicati proprio alle “AImage”.
La stessa IA che noi abbiamo creato ed addestrato ci risponde che l’IA non può fare fotografie. Se chiediamo a GPT se l’intelligenza artificiale può fare fotografie, ci risponde:
L’intelligenza artificiale stessa non può fare fotografie nel senso tradizionale. Tuttavia, può essere utilizzata per elaborare, modificare o generare immagini in base a determinati parametri o istruzioni. Ad esempio, esistono algoritmi di generazione di immagini, come le reti neurali generative (GAN), che possono creare immagini realistiche partendo da dati di input. Inoltre, l’AI può essere utilizzata per l’elaborazione delle immagini, il riconoscimento dei volti, il miglioramento della qualità delle foto, il riconoscimento di oggetti e molto altro ancora. In sintesi, l’AI può essere coinvolta nella manipolazione e nella creazione di immagini, ma non può “fare fotografie” nel senso di catturare immagini fisiche come farebbe una macchina fotografica.
Girando la medaglia, se il mondo della produzione di immagini generate da IA ha fatto grandi passi anche il mondo della fotografia d’autore si sta evolvendo grazie anche all’uso dell’IA e della realtà aumentata. Ce ne parla l’artista Vincenzo Marsiglia con l’opera sempre in evoluzione dal titolo “Map (Star) the World”:
“Usando HoloLens 2 sto portando avanti il mio progetto artistico di mappatura del mondo che mi circonda: un modo per creare e sperimentare il rapporto tra realtà e realtà aumentata. Osservando con il visore dettagli impercettibili grazie alla tecnologia, decido che quello scenario e quel determinato momento sono da catturare ed allora scatto la mia fotografia. Il gesto dello scatto con il visore si fa con il braccio allungato, con indice e pollice. Il risultato è un’immagine artistica che racconta un inedito dialogo tra antico, natura e tecnologia. ”
La realtà fotografata con il visore è qui implementata dalla realtà aumentata, dall’arte di Marsiglia, dalla texture stellata tipica delle sue opere. Qui non manca l’occhio del
fotografo/artista che cerca di fissare l’immagine perfetta: il visore diventa l’obbiettivo e la tecnologia è il valore aggiunto che rende lo scatto digitale un’opera d’arte, una fotografia artistica 3.0.
Una questione di prezzo
L’industria fotografica, che ha subito un’evoluzione costante nel corso degli anni, si trova ora ad affrontare l’impatto dell’IA sulla creazione di immagini. L’emergere di strumenti come i text to image ha aperto nuovi orizzonti, permettendo la generazione di immagini con livelli di realismo mai raggiunti prima. Ma perché tanto successo? Per svariati motivi, e non per ultimo il prezzo. Generare un’immagine è economicamente conveniente: l’abbonamento base a Midjourney costa 10 dollari USA. Quanto costa invece un set fotografico? Il risparmio è notevole considerando inoltre che possiamo usare la generazione di immagini per diversi scopi come per esempio creare le quinte di un set fotografico e aggiungere poi il soggetto principale.
(to be continued…)