Gli orizzonti mentali di Sergio Fermariello alla KROMYA Art Gallery

KROMYA Art Gallery inaugura un dialogo inedito tra le sue due sedi di Lugano e Verona, unendo geografie diverse attraverso l’arte di Sergio Fermariello. Con la mostra “Meridiano”, Fermariello si propone di esplorare i confini del tempo e della memoria attraverso il suo caratteristico simbolo del guerriero armato di lancia, un elemento grafico che, da sempre, distingue il suo linguaggio visivo.

Curata da Demetrio Paparoni, l’esposizione prende il via il 17 settembre a Lugano e il 20 settembre a Verona. Il titolo della mostra evoca un orizzonte mentale, un luogo di pensiero e riflessione dove il tempo rallenta, permettendo una contemplazione più profonda dell’esistenza. Fermariello, infatti, usa la ripetizione ossessiva del segno come strumento per “scolpire” il tempo, considerato una delle risorse più preziose del presente.

Come osserva Demetrio Paparoni, il percorso artistico di Fermariello è segnato da una costante ricerca di una memoria collettiva, alimentata da una malinconia che diventa spinta creativa. Fin dagli esordi, l’artista ha sintetizzato la figura umana in segni essenziali, trovando nel guerriero l’archetipo dell’uomo, un simbolo ripetuto come un mantra in attesa di un cambiamento radicale, di una rinascita.

Sergio Fermariello riflette sul suo lavoro come un processo che spinge il segno verso il parossismo, attraverso una reiterazione che oltrepassa il piacere estetico e si carica di significati simbolici. “Non mi interessa il significato specifico del guerriero,” afferma, “quanto il recupero di un archetipo che riconnette l’individuo a un destino collettivo, a un senso di appartenenza più grande”.

La mostra si sviluppa su un percorso di circa trenta opere, molte delle quali inedite, includendo tele su acciaio che assumono forme di bassorilievo, acrilici su carta, una “Tela scrittura” dove il segno si dissolve nell’astrazione, e una scultura totemica in arancio. Una scultura intitolata “Knot”, realizzata con tubi di ferro zincato, collega idealmente le due sedi: il nodo al centro, che rallenta il flusso dell’acqua, diventa metafora di strade alternative e nuove possibilità.

In occasione della mostra verrà pubblicato un catalogo con un testo critico inedito di Demetrio Paparoni, disponibile in entrambe le sedi della galleria.

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