Gli spazi silenziosi e sacrali di Massimo Listri alla Manifattura Tabacchi

Dal 28 settembre al 14 novembre 2024, presso l’edificio B11 della Manifattura Tabacchi di Firenze, è possibile visitare gratuitamente la mostra personale del fotografo d’architettura e d’ambienti Massimo Listri, realizzata in collaborazione con Gruppo Editoriale, casa editrice fiorentina.

Nato a Firenze nel 1953, Listri dimostra la sua passione per la fotografia fin da ragazzo, collaborando con artisti del calibro di Henry Moore e scrivendo per note riviste d’arte e architettura come FMR. Dopo numerose rassegne in tutto il mondo, dall’Italia all’Argentina, dagli Stati Uniti alla Cina, Massimo Listri torna finalmente nella sua città natale con un percorso fotografico che comprende 19 opere di grande formato, alcune inedite altre iconiche, due delle quali raffigurano due ambienti della stessa Manifattura Tabacchi agli inizi dei lavori di ristrutturazione del 2019, a testimonianza del legame già saldo tra la Factory e l’artista. Come ha annunciato durante la presentazione da Michelangelo Giombini, Head of Product Development & CEO di Manifattura Tabacchi, queste due opere saranno poi da loro acquisite per conservare la memoria degli spazi interessati dal processo di rigenerazione ancora in corso.

Lo stesso Listri ci spiega il particolare legame nato tra l’artista e il luogo dell’esposizione: “con i suoi grandi spazi razionalisti, minimali ma imponenti, Manifattura Tabacchi rappresenta per me l’essenza dello spazio vuoto, che ho voluto catturare nei miei scatti. Ed è proprio in questo luogo che le mie opere trovano una loro perfetta collocazione”.

Parlando più nello specifico dello stile di Listri, ne dà un’interessante chiave di lettura Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze. Risaliti afferma che i luoghi che egli cattura diventano come poesie visive, poiché è capace di trasfigurarli in maniera del tutto personale; vere e proprie opere d’arte e non banali fotografie. Infatti, niente nel suo lavoro viene lasciato al caso; è attento nella ricerca della giusta fonte di luce, della corretta resa dei colori, della perfetta inquadratura e prospettiva. Lui stesso definisce il suo fare fotografia come “una poetica” che, anche se si esaurisce in un solo e unico scatto, richiede attenzione e una precisa composizione. Ogni dettaglio della fotografia è messo a fuoco per sottolineare la rilevanza che ciascun aspetto acquisisce all’interno della composizione totale. 

Listri attraverso i propri scatti dà allo spettatore un personale e insolito punto di vista, che mescola e fa coesistere passato e presente; congela la visione nell’istante in cui la cattura e la riporta nel presente davanti agli occhi dello spettatore. L’atmosfera che si percepisce guardando le sue fotografie è caratterizzata da una affascinante atemporalità che non riporta a nessun periodo storico o anno preciso.

I luoghi storici e le bellezze architettoniche catturate dall’occhio di Listri vengono immerse in un’aura di silenzio sacrale e magia unica; non compaiono mai figure umane né si percepisce in qualche modo la loro presenza. Tutto è assolutamente sospeso in una dimensione estranea a quella terrena, dal sapore quasi metafisico. Come spiega Listri, molto spesso quando visitiamo un luogo non riusciamo a cogliere l’interezza di tutti i suoi aspetti perché distratti e travolti dalla presenza delle altre persone. Proprio per questa totale assenza di figure umane, gli ambienti catturati dall’artista riescono a essere descritti in maniera più autentica e in tutta la loro essenza. 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Listri non interviene digitalmente sulle sue fotografie, se non per aggiustare piccoli dettagli che disturberebbero l’equilibrio dello scatto. Un esempio è l’opera Versailles V (2003) raffigurante la reggia francese alle prime luci dell’alba: l’ambiente assume i cromatismi del blu, che apparentemente potrebbero sembrare frutto di un’alterazione digitale, ma che in realtà sono il risultato di una precisa ricerca luminosa dove niente avviene per puro caso. La mostra monografica rappresenta la perfetta occasione per conoscere e ammirare il lavoro svolto da Listri, ma anche per entrare in contatto con l’interessante progetto di riqualificazione di Manifattura Tabacchi. 

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