Graham Moore, The Outfit

Dopo l’esordio come sceneggiatore nel film The Imitation Game di Morten Tyldum, con il quale ha vinto l’Oscar per la migliore sceneggiatura non originale nel 2015, Graham Moore è tornato nella scena hollywoodiana con The Outfit, il film uscito nel 2022 e disponibile per tutti gli abbonati su Netflix.

La trama parte con Leonard Burling (interpretato da Mark Rylance), un sarto di origine britannica trasferirsi a Chicago negli anni Cinquanta, dove si dedica al suo mestiere di sarto. Leonard è un uomo meticoloso e riservato, che confeziona abiti di alta qualità per la sua clientela, tra cui anche i membri della famiglia criminale Boyle, ai quali permette di usare il suo negozio come punto di scambio di messaggi segreti.

La storia si complica quando il negozio di Leonard diventa il palcoscenico di eventi ben più gravi, coinvolgendo la sua assistente Mable (interpretata da Zoey Deutch) e il giovane Richie (interpreteto da Dylan O’Brien), figlio del capo mafia Roy Boyle (interpretato da Simon Russel Beale).

La sceneggiatura di Graham Moore si distingue per una qualità teatrale nel modo in cui gestisce il tempo e lo spazio, creando un’atmosfera di tensione e intrigo che si sviluppa durante una lunga notte all’interno del negozio di Leonard, con uno stile che ricorda il miglior cinema noir degli anni Quaranta e Cinquanta. Questo ambiente claustrofobico diventa teatro di ricatti e sotterfugi, in cui i personaggi entrano ed escono, ognuno con i propri segreti e obiettivi.

Da uomo abitudinario e ordinato fino all’ossessione, Leonard esprime la frustrazione di dover accettare l’imperfezione, la complessità e l’imprevidibilità del mondo, un principio che l’autore stesso della storia sembra quasi dimenticare, aggiungendo strati di complessità e colpi di scena sempre più incredibili alla trama. Nonostante ciò, il personaggio di Leonard rimane centrale, con la sua presenza calma e metodica che contrasta con il fervore degli altri personaggi, sempre in movimento e in cerca di soluzioni per uscire dai vicoli ciechi creati dalle loro stesse azioni. Leonard, con il suo ago sempre in mano, diventa un punto fermo in un mondo turbolento, offrendo un rifugio di stabilità e precisione in mezzo al caos, ma piano piano rivela anche, in un crescendo di complessità psicologica, il suo “lato oscuro”, le sue inquietudini e le sue ossessioni, rappresentate da un passato che ritorna sempre a galla.

Un film da vedere in coppia durante una serata di pioggia!

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