“HUMERE” di Johanna Kotlaris: una riflessione sull’alienazione contemporanea al MASI Lugano

Il MASI Lugano inaugura la mostra “HUMERE”, un progetto espositivo di Johanna Kotlaris (Sciaffusa, 1988), vincitrice del Premio Culturale Manor 2024 Ticino. Per l’occasione, l’artista ha realizzato un nuovo film e una serie di installazioni che, attraverso un suggestivo percorso visivo e sonoro, raccontano le esperienze di una giovane (anti)eroina contemporanea, Humere. La protagonista del film è una ragazza zombie, coinvolta, emotivamente e fisicamente, in un circolo vizioso alla ricerca di cura, vicinanza e relazioni. Utilizzando un linguaggio cinematografico ispirato al musical, Kotlaris affronta temi profondi come il disagio sociale, i paradossi e gli eccessi della nostra società. Come spesso accade nelle sue opere, il linguaggio diventa il mezzo espressivo per capovolgere situazioni e stati d’animo.

Il termine Humere richiama il verbo latino che significa “essere umido”, ma è anche alla radice di “umorismo”. Con umorismo e distacco, Kotlaris sembra osservare la protagonista, interpretata da lei stessa, che rimane costantemente bagnata: una condizione che allude alla sua vulnerabilità e al suo dramma interiore. Il film segue Humere in una serie di incontri con personaggi improbabili, come Max, con cui intreccia una relazione ambigua, una “pirata” di cui si invaghisce e l’estetista Désirée, che si prende cura di lei. Tuttavia, queste relazioni rimangono potenziali e non si concretizzano, evidenziando la difficoltà di una vera comunicazione.

La componente sonora del film, che alterna dialoghi e brani di musica pop, è un aspetto centrale della mostra. Inoltre, una nuova serie di installazioni accompagna il percorso espositivo, con ambientazioni impresse su ampi pannelli di cartongesso, incise o dipinte con vernice fotosensibile. Questi frammenti visivi, a metà tra scultura e pittura, creano una continuità semantica tra lo spazio fisico e quello del film, tra scorci di Berlino e specchi d’acqua torbidi. Tra le immagini compaiono anche indumenti trattati con resine sintetiche, abbandonati a un’asciugatura perpetua e impossibile, richiamando i costumi di scena.

Grandi vele e corde di recupero completano la mostra, richiamando il naufragio interiore e fisico che Humere affronta nel suo viaggio di formazione. “Permettendo all’acqua di infiltrarsi metaforicamente nello spazio espositivo, le installazioni sottolineano l’importanza di questo elemento in HUMERE”, spiegano le curatrici Francesca Benini e Taisse Grandi Venturi.

In occasione della mostra, viene pubblicato il volume Jessica Jessica Jessica, edito da Jungle Books in collaborazione con MASI Lugano. Il libro, concepito come un’opera autonoma dall’artista, raccoglie scritti in forma epistolare indirizzati a Jessica.

Venerdì 4 ottobre, alle ore 18:00, l’artista leggerà alcuni testi tratti da Jessica Jessica Jessica. L’evento, organizzato in collaborazione con LAC edu, è gratuito.

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