La biennale nomade europea Manifesta 14 si terrà quest’anno a Pristina in Kosovo, dal 22 luglio al 23 ottobre
La quattordicesima edizione della biennale itinerante di arte contemporanea d’Europa è in corso quest’anno a Pristina in Kosovo.
Dal 22 luglio sono esposte in città le opere di arte visuale che fanno di Manifesta il motore dell’integrazione artistica europea.
Tra i presenti, ci sono gli interventi simbolici dei kosovari Petrit Halilaj e Flaka Haliti nell’iconico ma derelitto Grand Hotel e nella fabbrica di mattoni abbandonata.
Tra gli ospiti internazionali figurano invece i nomi della coreana Lee Bull, che troveremo al brutalista Palazzo della Gioventù e dello Sport, e dello svizzero Ugo Rondinone, che interagirà con il potente memoriale alla Fratellanza e Unità tra serbi, turchi e kosovari.
Manifesta 14 sta attualmente completando la metamorfosi da mostra biennale a progetto artistico interdisciplinare, volto alla sostenibilità e all’ecologia.
Nel farlo, affianca interventi di artisti ospiti a riqualificazioni urbane nella città ospitante. Con aiuti finanziari, Manifesta propone di riassettare spazi urbani danneggiati o in disuso.
Nel caso di Pristina, gli interventi strutturali sono stati favoriti dall’urbanista Përparim Rama, sindaco della città dal 2021.
Nello specifico, sono stati individuati tre luoghi da restituire alla città: la fabbrica di mattoni destinata oggi a centro per la comunità, la ferrovia in disuso rinominata “corridoio verde”, bonificata e resa calpestabile, e infine la libreria abbandonata Hivzi Sulejmani ribattezzata “centro per le pratiche narrative”.
Simili interventi sono stati precedentemente promossi nelle scorse edizioni di Manifesta, a Marsiglia (2020) e Palermo (2018).
Un’operazione quindi a 360° che rivitalizza un paese come il Kosovo, caratterizzato da una scena artistica underground giovane e vivace, ma che non è ancora estranea alla povertà.