Ispirato dall’antica tradizione dell’intaglio, l’artista giapponese crea raffinati e iperrealistici elementi naturali.
Petali colorati che accarezzano le pareti di gallerie e fiere d’arte. Non è un sogno, bensì la realtà! Si tratta delle sculture di Yoshihiro Suda, artista giapponese che intaglia il legno per creare a grandezza naturale fiori ed elementi della natura.
Nato e cresciuto nella verde campagna della prefettura di Yamanashi – ai piedi del Monte Fuji -, negli anni ‘90 si è trasferito a Tokyo, per frequentare la Tama Art University.
Vivendo in questa città all’avanguardia, dove la tecnologia ha preso il posto della natura, a poco a poco ha cominciato a percepire la mancanza di qualcosa di preciso: “Andavo nei vivai e nei negozi per comprare fiori e iniziai a prestare attenzione alle piccole erbacce ai lati delle strade”.
Da quel momento in poi, Yoshihiro Suda ha iniziato a dare forma alle sue sculture iperrealistiche. Ogni elemento è studiato nei minimi dettagli, per far sì che le sue creazioni possano stupire i visitatori e narrare loro una storia che affonda le radici nell’arte e nella cultura giapponese.
E’ infatti evidente il rapporto tra le opere dell’artista e l’hanami – arte di ammirare i fiori –, oltre che la presenza di un chiaro rimando ai netsuke, sculture in miniatura molto in voga nel periodo Edo create grazie ad antiche tecniche di intaglio della tradizione giapponese.
Il materiale da lui scelto per le sue sculture è il legno di magnolia: “Le prime piante da fiore emersero sulla Terra circa 140-150 milioni di anni fa – ha dichiarato all’Asia Society Museum durante un’intervista – e la magnolia fu una delle prime piante ad avere fiori. Si è evoluta nella sua forma attuale circa cento milioni di anni fa e, sostanzialmente, da allora non è cambiata. Mi piace il senso di storia che emana da questo fiore. Esistono diversi tipi di magnolia nel mondo, ma in Giappone il più comune si chiama honoki, e questo è ciò che uso come materiale. Per me è morbido e facile da intagliare.”
Yoshihiro Suda, una volta realizzati i fiori e gli elementi naturali, li colloca all’interno di piccole crepe o buchi – dove crescerebbero naturalmente – allontanandosi dalla classica concezione espositiva e spingendo così l’osservatore a ricercare l’opera, perché “l’arte può cambiare la nostra prospettiva e il nostro modo di pensare, ci incoraggia a vedere cose che altrimenti non potremmo vedere.”
Cover Photo Credits: ©Yoshihiro Suda