L’antica arte giapponese di piegare la carta viene in nostro soccorso per aiutarci a combattere stress e ansia!
L’Origami, ovvero l’arte di piegare la carta, è una tradizione giapponese tra le più antiche.
La sua invenzione coincide con quella della carta, ed è strettamente collegata alla cultura dello Zen: ogni piega ha un suo ruolo preciso e tutto è in continua trasformazione.
Concentrandosi sul modello senza fretta, si raggiunge uno stato di profondo rilassamento – come succede durante la meditazione – caratterizzato dalla riduzione di frequenza cardiaca e respiratoria.
Ma questo non è l’unico vantaggio della pratica dell’origami. Oltre al non richiedere particolari attrezzi o materiali, è un passatempo adatto a tutti, capace di sviluppare le potenzialità creative, affinare il senso estetico, allenare la mente, la pazienza e la perseveranza.
L’efficacia dell’origami è stata confermata da diversi studi. Tra i più rilevanti c’è la ricerca condotta dalla Rostov State University, dedicata all’analisi del cervello nei bambini di 7-11 anni durante l’attività del piegare la carta. I risultati parlano chiaro: maggiore sviluppo delle capacità motorie, intellettuali e creative.
E’ inoltre accertato come questa antica e conosciuta arte sia in grado di combattere stress e ansia.
Infatti, viene utilizzata da molti studiosi, medici ed educatori come supporto o rimedio alternativo alla cura di particolari disturbi psichici ed emotivi.
Lo psicologo di emergenze Fabio Sbattella, ne è un esempio. Tra i suoi strumenti del mestiere, non manca mai della carta colorata per realizzare sculture in miniatura.
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Anche nel panorama dell’arte sono diverse le figure che si interessano di questa pratica. L’artista giapponese Naoki Onogawa, affascinato dall’origami sin dalla sua infanzia, ha deciso di dedicare la sua vita alla realizzazione di numerose gru in miniatura da inserire nelle sue opere come foglie di delicati alberi.
Non resta che rilassarti creando colorate sculture di carta grazie all’origami!
Cover Photo Credits: Naoki Onogawa, Sway 2016, Courtesy Naoki Onogawa