Il Prestigioso Premio di Pieve S.Stefano alla Memoria di “Fendevo l’aria”

Il diario di Albertina Castellazzi, intitolato ‘Fendevo l’aria’ emerge trionfante come il designato vincitore del presitigioso premio dei diari istituito da Saverio Tutino circa quattro decenni or sono. L’evento di riconoscimento si è svolto a Pieve Santo Stefano, giovando del sereno clima toscano, presso l’Archivio dei Diari.

Albertina Castellazzi, una sagace signora originaria di Milano, presenta oggi fieramente 87 anni sul suo cammino di vita. Purtroppo, però, non è stata in grado di compiere il viaggio fino alla Toscana per ritirare il premio di persona. Tuttavia, i suoi ricordi hanno navigato attraverso il mare del tempo, dal 1937 al 1972, documentando così 35 anni di sfide, esperienze ed emancipazione.
Il diario di Albertina offre uno sguardo unico e affascinante sulla storia italiana del tempo, con i primi capitoli del diario che, come un telaio, intrecciano la guerra e gli anni della poi seguita ricostruzione.

Le difficoltà di salute e le perdite familiari importanti hanno rappresentato per lei ostacoli da aggirare lungo il sentiero della vita. Tuttavia, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, è riuscita a rinascere dai suoi lutti, riscoprendo sé stessa anche attraverso la professione di insegnante. A ritirare il prezioso riconoscimento è stata la figlia, Irene, rappresentando degnamente la madre.

Il contesto dell’edizione di quest’anno era partitcualmente toccante, essendo dedicata al suo stimato fondatore, Saverio Tutino.

Vari i finalisti, ognuno con storie tutte loro, storie di guerra, di donne coraggiose in cerca di una sorta di riscatto, storie di libertà e autodeterminazione. Tra queste narrative spicca quella di Maria Rossi, una giovane donna degli anni Sessanta che cerca, e in ultimo trova, salvezza dalla violenza coniugale nella ricerca di un lavoro indipendente e nell’impegno politico.

Premiato anche Giorgio Diritti, conosciuto regista che ha costruito una carriera concertata sull’uso degli strumenti della memoria, come dimostrano i suoi celebri lavori ‘Volevo nascondermi’, dedicato al pittore Ligabue, e ‘L’uomo che verrà’.

Un riconoscimento speciale è stato innoltre accordato a Giovanni Stefanolo con ‘Ricordi di un nomade’. Il premio è stato consegnato dal governatore Eugenio Giani, che ha sottolineato come “attraverso Pieve Santo Stefano la Toscana compone un tassello nel panorama culturale. Quando viaggio guardo le case e penso quante storie nascondano. Il leggere la dimensione e la forza di queste storie che possono suscitare le emozioni in tutti noi è straordinario.”

Dunque, in questa cerimonia, abbiamo assistito al brillante riconoscimento della forza della memoria e dell’importanza di preservarla in modo significativo, risuonando così le parole del presidente Mattarella che ha affermato, “la memoria è il futuro”.

In definitiva, quest’anno il Premio di Pieve S. Stefano ha sottolineato l’importanza di osservare il passato, comprendere il presente e costruire il futuro, rendendo omaggio all’indomabile spirito umano e alle storie uniche che ogni individuo ha da raccontare.

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