In Grecia torna visitabile il Palazzo di Aigai, residenza di Filippo II e Alessandro Magno

In Grecia, dopo un lavoro di recupero durato sedici anni, si può finalmente tornare a visitare il Palazzo di Aigai, uno dei siti archeologici più famosi del paese. La tradizione ci dice che sia stata residenza di Filippo II di Macedonia e di suo figlio Alessandro Magno. Situato nella regione che oggi chiamiamo Verghina, questo palazzo risale a 2.300 anni fa e fu la prima capitale del regno macedone dall’VIII secolo al 399 a.C. Con una superficie di circa 15.000 metri quadrati, l’edificio era il più grande della regione al suo tempo.

Si dice che il palazzo di Aigai sia stato il luogo dell’incoronazione di Alessandro Magno nel 336 a.C., quando prese le redini del regno alla morte di suo padre. Oggi, i visitatori possono ammirare i mosaici che decoravano i pavimenti e alcune porzioni del colonnato che circondava una serie di cortili. Questi elementi architettonici, tra pezzi originali e repliche successive, offrono uno prospettiva affascinante sulla storia del regno macedone. L’architettura dell’edificio, innovativa per l’epoca, divenne un modello di riferimento sia in Oriente che in Occidente, simboleggiando l’egemonia macedone fino alla sua distruzione ad opera dei romani nel 148 a.C.

La scoperta del palazzo avvenne nel 1855, e l’8 novembre 1977 l’archeologo Manolis Andronikos rinvenne nell’area circostante le tombe della dinastia macedone, tra cui quella di Filippo II. Questo ritrovamento fu di grande importanza, dal momento che Filippo II ha conquistato a Grecia con la vittoria di Cheronea nel 338 a.C.

Il peristilio, con il suo ampio cortile circondato da colonne, rappresenta un esempio straordinario di architettura pubblica dell’epoca, che ha influenzato costruzioni sia in Oriente che in Occidente. Il propileo, o ingresso monumentale, accoglie i visitatori con la sua maestosità, mentre le arcate della facciata e le volte murali testimoniano l’abilità degli architetti macedoni nel creare strutture imponenti e durature. I mosaici, con i loro intricati disegni e colori vivaci, offrono un’ulteriore prova della ricchezza culturale e artistica del regno.

Il restauro del palazzo ha permesso di riportare alla luce dettagli architettonici e artistici che sono la prova della potenza e dell’influenza del regno macedone.

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