Marina Bastianello Gallery a Mestre presenta fino al 14 marzo “Tanti auguri e saluti”, mostra di Iginio De Luca e lancia messaggi nello spazio.
L’artista, noto per i suoi blitz, espone nella mostra curata da Pietro Gaglianò, una serie di lavori che esprimono e ripercorrono il forte legame con il senso dell’abitare e del vivere, attraverso letture sia poetiche che politiche.
Tanti auguri e saluti, è il messaggio semplice e gentile che la NASA ha fiduciosamente inoltrato nello spazio 46 anni. Il tentativo dell’agenzia aerospaziale era di comunicare con forme di vita extraterrestri.
Con lo stesso spirito avanguardista e indagatore Iginio De Luca si approccia allo spazio urbano, suo materiale prediletto, per inviare messaggi alle forme di vita capaci di recepire.
La mostra personale è un progetto pensato specificatamente per lo spazio, che propone alcuni lavori focali dell’artista. La ricerca di De Luca emerge chiaramente nell’allestimento ed esprime l’aspetto tra spazio pubblico e privato, in netta coerenza con il suo linguaggio.
LA MOSTRA
Lo spazio è composto da due strutture di tubi Innocenti, una di tre metri per due ospita i manifesti fotografici dei lavori realizzati nel corso degli anni all’interno della città. L’altra struttura, più piccola, sostiene due casse che riproducono tracce audio: trasposizioni udibili della sua ricerca estetica.
Inni nazionali distorti, ma anche sonorizzazioni di materiali e luoghi: un letto, alcuni reperti romani, un intero paese, il paesaggio. Queste due strutture animano lo spazio attraverso la stratificazione dei suoni e delle immagini che cambiano settimanalmente. L’intervento di modificazione perdura per tutta la mostra, proponendo nuovi messaggi e ripercorrendo le esperienze dei blitz e degli altri lavori che l’artista ha realizzato nel corso degli anni.
LA RICERCA ARTISTICA
La ricerca di De Luca si adatta allo spazio pubblico, in continuità tra vita individuale e collettiva, sia quando lavora all’esterno che quando opera nello spazio interno, privato ed esclusivo della galleria.
La disambiguazione tra pubblico e privato, in senso politico, è marcata dalla presenza del megafono specchiato, che esprime il contrasto tra espressione e repressione. L’opera, come la CCTV, di cui emula le movenze, veglia sulla mostra mettendo in connessione la protesta di cui è simbolo, e il controllo autoritario bypassato dalla videosorveglianza.
Infine, in un angolo appartato della galleria, molto discretamente, un lightbox fotografico è illuminato dal lampeggiare di un codice morse che dice “tanti auguri e saluti”.
La foto è di un fioraio notturno: presenza costante che conferisce alla città, e alla mostra, un carattere malinconico e per certi versi utopico.
I fiori, di notte, sono immagine di delicatezza straniante che nelle strade di Roma appare come un miraggio o come un errore del sistema. La loro presenza risulta ingiustificata ma quell’immagine di candore e scoramento, incarnata da un’attività che vende fiori, che non può chiudere, manda un messaggio di resistenza dolce.
È uno slancio verso la preservazione della bellezza che non attende risposta e che continua imperterrito nonostante la notte, nonostante l’oscurità.
Con “Tanti auguri e saluti” abbiamo la conferma che il riso amaro persiste sul volto di Iginio De Luca.
L’artista con slancio ottimista compie atti di fede nell’ignoto, preservando il suo caratteristico fare comico e insieme tragico. Mostra il bello e insinua il dubbio, con l’atteggiamento critico di chi vive il presente nello spazio, tangibile e inchiodato alla realtà con disincanto e senza mai perdere la capacità di lasciarsi affascinare.