Fino al 23 luglio la Pinacoteca Agnelli di Torino presenta “Strike”, la prima monografica di Lee Lozano curata da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti.
Lee Lozano (1930-1999) è un’artista anticonformista e “poco nota al grande pubblico”, sottolinea Ginevra Elkann Presidente della Pinacoteca Agnelli, in occasione della presentazione alla stampa della prima monografica visitabile dall’8 marzo al 23 luglio 2023.
Attivando una serie di pratiche e azioni che hanno trovato rappresentazione in alcune opere come General Strike Piece, Boycott e Dropout Piece, (la prima è una dichiarazione di sciopero dal mondo dell’arte con l’autoesclusione dalle sue dinamiche, nella seconda rinuncia a parlare con le donne, l’ultima è l’uscita di scena definitiva), intendeva sovvertire i sistemi di potere (non solo in campo artistico) di una società moralista e maschilista.
LA MOSTRA STRIKE
Una radicalizzazione del pensiero che si afferma attraverso il suo apparato iconografico irriverente, che attinge a un’estetica caricaturale con immagini dissacranti, sensuali, brutali e esplicite. Strike curata da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, sarà presentata da settembre 2023 a febbraio 2024 anche alla Bourse de Commerce – Collezione Pinault di Parigi. Per l’occasione le due istituzioni realizzeranno un catalogo, che comprenderà, tra gli altri, i contributi teorici di tre critiche che hanno raccontato il suo lavoro nel corso di momenti diversi, tra cui Lucy Lippar: “Il tipo di cose che gli altri facevano come arte, lei le faceva veramente come vita”.
La mostra si costituisce intorno a un immaginario compositivo ironico e pungente, e a un impianto installativo di stanze comunicanti, che consente di esplorare l’articolata produzione di Lozano (dal 1960 al 1972), che ha sperimentato i linguaggi della sua contemporaneità, sfuggendo a ogni classificazione.
Disegni, dipinti e “Life-Art” Pieces (o Language Pieces – diari che racchiudono informazioni, riflessioni e dettagli della sua vita professionale, quotidiana e più intima), raccolgono immagini vivaci, dettagli verbo-visuali con i pun- giochi di parole che l’artista definisce “metafore nella loro forma più pura” ; pitture corpose e dense, con guizzi che alternano immaginifici elementi antropomorfi (facendo emergere una relazione sempre più stretta tra l’uomo, le macchine e gli attrezzi), a raffigurazioni sempre più minime nella sua adesione alla realtà (con sole campiture di colore su grandi tele). La sublimazione di un pensiero controcorrente trova la definizione concettuale nei quaderni, esito di esperimenti e esperienze (dall’uso di droghe a pratiche sessuali di autoerotismo, all’astensione dalle stesse) condotte su di sé.
LA RICERCA DI LEE LOZANO
Il lavoro di Lozano è una sapiente ma spietata critica della condizione femminile segnata da un’epoca storica caratterizzata da sentimenti postguerra e affermazioni sociali e culturali degli anni 60/70, all’interno di un contesto di matrice patriarcale, in cui l’intenzionalità di affermare un’azione di ribellione non si esaurisce nel suo inventario di forme (artistiche), ma trascende la vita stessa.