La mostra “Look at Me” con opere di Michele Rizzo, Giulia Crispiani e Flaminia Veronesi inaugura oggi al Luxy Strip Club di Milano per una limpida accettazione del piacere.

Look at Me รจ una mostra temporanea ideata da OTTN Projects e realizzata con il sostegno della Fondazione Marcelo Burlon, della durata di una sola notte, che si svolgerร allโinterno del Luxy Club, durante una regolare serata di lavoro del locale.
Sebbene aspetti fondanti che caratterizzano il luogo dello strip club e delle sue lavoratrici siano innegabilmente presenti, il progetto si vuole emancipare dalla dialettica della democratizzazione del corpo, la battaglia politica sul sex work o le dinamiche di attribuzione di significato tipicamente associate a luoghi di exploitation del sesso.
Il tentativo di Look at Me รจ quello, se vogliamo piรบ semplice, di mettere in mostra una limpida accettazione del piacere, del divertimento, del lavoro in quanto portatore di possibilitร di espressione.
Al di lร del concetto, della riflessione, del riconoscimento emotivo, erotico e/o politico cโรฉ una forma di libero appagamento estetico e sensoriale che trova forma e linguaggio nellโintervento artistico.
Lโaspetto dello spettacolo, lo svestirsi di significato e restare nella semplicitร dellโapparizione, appartiene allo strip club come anche a qualsiasi dimensione artistica: quello che cambia tra le due รจ la connotazione sociale, la diversificazione socio-culturale del pubblico, i lasciti ideologici annessi.
Quello che OTTN Projects vuole creare รจ un semplice spazio dโincontro tra due mondi che, seppur differenti, poggiano su un presupposto e soprattutto un bisogno comune: la consapevole valorizzazione dei sensi.
Il condividere insieme una curiositร estetica, uno sguardo carico di qualsiasi cosa si possegga allโinterno di sรฉ accomuna il visitare uno strip club con il visitare una mostra.
La dimensione dello spazio PUBBLICO, e pubblico in quanto CONDIVISO, crea in entrambe le realtร unโoccasione di libera accettazione di desideri e fantasie, sublimandoli attraverso diversi linguaggi.

GLI ARTISTI PROTAGONISTI DELLA MOSTRA “LOOK AT ME”
Gli artisti scelti vanno ad intervenire su diverse sfumature di questo stesso concetto: Michele Rizzo investiga lo sguardo, passando da movimento e ripetizione
Giulia Crispiani riflette sul rapporto tra il corpo e la parola, il piacere dei sensi che si articolano su e con la lingua, i suoni, i rimbombi delle lettere mentre leggiamo. Flaminia Veronesi inventa un mondo di sirene danzanti, bellissime nella loro sensualitร , in un intervento a cavallo tra il fantastico e il reale.

Intrinseca allโidea del progetto รจ anche la volontร di creare occasione di contatto tra i due diversi pubblici: da un lato i visitatori abituali dello strip club, dallโaltro gli amanti dellโarte contemporanea.
Raccogliere i secondi in un contesto diverso rispetto a quello al quale sono abituati stimola ad una diversa visione sia dell’opera dโarte in sรฉ e per sรจ sia della sua modalitร di fruizione: chi dice che un intervento artistico viene assimilato al meglio tra le mura neutre di una istituzione?
Perchรฉ il silenzio delle gallerie dโarte, i riflettori tenui e lโaccortezza pacata sono considerate come condizioni di esperienza ideali per ammirare una forma d’arte?
Dallโaltro lato, il visitatore abituale dello strip club verrร messo nella condizione di entrare a contatto con un altro tipo di estetica, in un semplice tentativo di offrire una stratificazione dell’ esperienza estetica.
Look at Me รจ un semplice venire incontro, senza pretese o aspettative, enfatizzando i punti di contatto e parallelamente accettando a braccia aperte il contrasto che esiste e/o si viene a creare tra interventi artistici e culto dello spettacolo del corpo, tramite un intervento che verte allโaccoglienza piรน completa di una cosa fondamentale: la vitalitร dellโatto.
Immagine di copertina: Scongiuro per Prender-si Cura al Mattatoio, Roma 2020. Fotografia di Monkeys Video Lab. Courtesy Prender-si Cura.