Massa: inaugurata sabato la prima edizione del festival Luci e Colori Pop

Sabato 20 luglio si è svolta l’inaugurazione del Festival d’arte di Massa Luci e colori Pop; un festival che mira a promuovere l’arte contemporanea attraverso una variegata offerta artistica e culturale, tra mostre d’arte, live show e talk con artisti e non solo, per parlare di Street Art, Arte Digitale, Intelligenza Artificiale e Collezionismo di opere d’arte.

La serata di inaugurazione è stata ufficialmente avviata sul pontile della cittadina di mare, intorno alle 21:30, con l’accensione delle luminarie di David e Freddie, due opere d’arte di luce firmate Marco Lodola e dedicate a due iconiche figure del panorama musicale dello scorso secolo, ovvero Davide Bowie e Freddy Mercury.

Le opere di Marco Lodola sul lungomare di Massa

Le due sculture luminose si inseriscono perfettamente nel panorama cittadino, donando un tocco di luce e di colore, ma soprattutto di contemporaneità e originalità a Massa.

Marco Lodola, artista italiano pop per eccellenza, pioniere del Nuovo Futurismo, (qui e qui potete trovare due sue interviste) partecipa in questo festival non solo attraverso queste due opere, ma anche in una mostra temporanea che si terrà per tutta la durata del festival all’interno di Villa Cuturi, insieme allo Street Artist Mr SaveTheWall.

Il Sindaco Francesco Persiani con Clelia Patella e lopera Freddie di Marco Lodola

Sempre presso Villa Cuturi si è svolto di talk di presentazione del progetto, moderato da Clelia Patella. In questa occasione, il sindaco Francesco Persiani ha spiegato come l’idea del progetto del festival sia nata proprio dalla volontà di voler portare una ventata d’arte lungo le strade della città. Come spiega Persiani, Massa è stata spesso “sminuita” nei confronti di altre località marittime vicine normalmente più gettonate nel proporre attività di questo tipo. Ecco, Massa non vuole mettersi in competizione, ma dimostrare che come città ha qualcosa d’interessante da offrire dal punto di vista artistico.

Da sx a dx Thomas Santi Cassani il sindaco Francesco Persiani Clelia Patella e Giuseppe Pizzuto

Aspetto su cui concorda anche il delegato comunale ai rapporti con gli Uffizi Thomas Santi Cassani, il quale vede questa nuova stagione artistica estiva come un trampolino di lancio per un obiettivo più grande, che possa trasformare la città in un centro artistico operante tutto l’anno. Scegliere l’arte contemporanea, in questo caso Pop Art e Street Art, come mezzo per raggiungere l’obiettivo risulta sicuramente efficace dal punto di vista comunicativo, in quanto è un tipo di arte immediata e facilmente accessibile da parte di chi ne fruisce.

L’ospite del talk della prima serata sulla Street Art è stato Giuseppe Pizzuto, direttore e curatore della Galleria Wunderkammern, specializzata in arte urbana e Street art.

Da sx a dx Thomas Santi Cassani il sindaco Francesco Persiani Clelia Patella e Giuseppe Pizzuto

Nei primi anni 2000 Pizzuto ha iniziato il suo lavoro a stretto contatto con l’arte nella sede storica di Torpignattara, a Roma, insieme al suo migliore amico Giuseppe Ottavianello, aprendo una galleria dedicata proprio alle mostre sugli artisti della Street Art. Il successo non è mancato e i due nel 2016 hanno aperto una seconda sede a Milano.

La domanda sorge spontanea: cosa c’entra la Street Art con la galleria? Come ha spiegato Giuseppe, in realtà la Street Art non ha niente a che fare con la galleria, poiché essa si basa esclusivamente su tutto ciò che succede in strada in maniera spontanea e illegale. Lo street artist è, però, un artista a trecentosessanta gradi e in quanto tale sperimenta e lavora su diversi supporti, non solo sul muro. Proprio per questa ragione può inserirsi perfettamente all’interno degli spazi di una galleria; per Pizzuto è questa la parte entusiasmante, quella che porta lo street artist a esplorare nuovi approcci nei confronti dell’opera d’arte, con l’obiettivo di capire cosa può dare uscendo dal canonico habitat della strada, sempre mantenendo però la propria indipendenza e soprattutto un proprio messaggio.

Unopera dello Street Artist Mr SaveTheWall

Proprio stando a stretto contatto con la Street art, con gli artisti e con le loro opere, è completamente cambiato il suo modo di percepire lo spazio cittadino, concentrando la sua attenzione su qualsiasi particolare che lo caratterizza e interrogandosi sul perché di ognuno di questi dettagli. 

Si è anche dibattuto sul definire la Street art come un movimento oppure no; i pareri sono discordanti. Pizzuto ci ha dato la sua versione sostenendo che la Street art è una pratica del fare arte effettivamente storicizzata, e anche se racchiude diverse tecniche e stili (dalle sculture urbane di Mark Jenkins, ai mosaici di Space Invader, agli stencils di Banksy), è sempre delineata da un filo conduttore e tematiche comuni. Quindi sì, per lui si può considerare un movimento.

Pizzuto ha dato anche un’interessante risposta alla domanda dell’assessore Thomas Santi Cassani riguardo all’uso dell’arte urbana per la riqualificazione degli spazi cittadini. Ha spiegato che l’arte è sicuramente uno degli ingredienti necessari per un efficace progetto di riqualificazione del territorio, e tra i più interessati per tutto il lavoro di preparazione che sta dietro. È doveroso capire che però da sola non basta; gioca un ruolo fondamentale che va accompagnato ad altri elementi come edilizia, zone verdi, eccetera.

Sono stati poi menzionati vari progetti vecchi e nuovi di Pizzuto, tra cui la recente collaborazione milanese con lo street artist Obey, che ha realizzato il suo più grande murale europeo a tema pace. Il talk è stato utile e interessante sia per gli appassionati dell’argomento che per coloro che ci si sono approcciati per la prima volta.

Il prossimo appuntamento sarà sabato 27 luglio alle 21:30, sempre presso Villa Cuturi, con un live show dell’artista Mr. Savethewall.

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